Se amate il grande schermo ma non sopportate i cinepanettoni, un’ottima scelta nel periodo natalizio è senz’altro 50 Primavere, la delicata commedia romantica di Blandine Lenoir con con Agnès Jaoui. È il racconto dei cinquant’anni al femminile, quelli che per qualche donna sembrano essere il punto di arrivo, ma che si trasformano per Aurore, la protagonista, nel punto di partenza, o meglio, di ripartenza. Il nome Aurore non è scelto a caso: i suoi cinquant’anni non sono infatti il tramonto ma l’inizio di un nuovo giorno.
La trama: Aurore non è una donna glamorous, ma una mamma come tante, separata con due figlie poco più che adolescenti, le occhiaie e i capelli ribelli che fa la cameriera in un bar. Come se non bastassero i problemi della menopausa con conseguente crisi per la perdita dell’identità femminile, in poco tempo perde il lavoro e scopre che sta per diventare nonna. Sembrerebbe la fine di tutto, in una società che venera la gioventù come valore assoluto e che le fa capire che è ora di mettersi un po’ da parte. Non lo è per lei che con la determinazione, la leggerezza e l’ironia che solo le donne hanno, riesce a reinventarsi e a trovare un nuovo amore nel suo primo fidanzato.
Il film, in uscita il 21 dicembre, è stato presentato al Coin di Piazza 5 Giornate a Milano con l’evento speciale “Splendide cinquantenni”. Qui il pubblico ha potuto incontrare Paola Marella, conduttrice televisiva, icona di stile ed esperta di home staging, intervistata dal giornalista Angelo Ponta sul film, ma anche su gioie e dolori dei cinquanta.
Che cosa ti è piaciuto di più di questo film?
“Innanzi tutto io amo moltissimo i film francesi. Sono intelligenti ma con leggerezza. L’argomento per me è di grande attualità, è qualcosa che sento molto vicino visto che io ho 54 anni. Ma è quello che io penso da sempre: i 50 sono una nuova gioventù perchè le donne negli ultimi anni sono davvero cambiate; gli ultimi trent’anni hanno fatto sì che la cinquantenne di oggi non sia più la cinquantenne di una volta. Proprio qualche giorno fa i miei cugini mi hanno mandato una foto di mia nonna a 52 anni. Era una bella signora ma proprio una nonna”
Cosa ti ha insegnato questa età, cosa hai imparato dalle altre e cosa ti sentiresti di consigliare?
“Siamo a un punto della vita in cui qualcosa abbiamo già fatto, già creato. Abbiamo dei figli che verosimilmente non son più bambini, e la fortuna di avere più spazio per noi. I cinquant’anni possono essere l’inizio di qualcosa di nuovo. Noi donne abbiamo la capacità di reinventarci con una determinazione che gli uomini non hanno. Anche quando ci capita qualcosa di brutto. A me ad esempio alla soglia dei cinquanta è capitato di inciampare in una malattia. Ho avuto un anno un po’ difficile ma sempre con la voglia di andare avanti e di venirne fuori. Noi donne siamo questo, secondo me”
Anche grazie all’ironia. Il film calca molto su questa cosa fin dall’inizio. Si ironizza molto sulle vampate di calore.
“Finalmente un tabù che è cascato, se ne può parlare liberamente. Io non le ho mai nascoste”
I cinquant’anni vanno nascosti, esibiti o nessuna delle due cose?
“Io credo che l’età non vada mai nascosta. Io ho sempre dichiarato la mia età, sono felice di dichiarare la mia età, anche se c’è qualche ruga. Esibiamola quest’età. Abbiamo tante fortune oggi: la moda finalmente abbordabile, il trucco con cui divertirci, i colori, i capelli bianchi. Io sono bianca completamente dal ’99. Ho tirato fuori queste ciocche perché il mio parrucchiere ha avuto questa idea e le ho esibite con grande gioia. Adesso sono anche di moda ma all’epoca no”
Un’altra coppia di opposti: in certi momenti è meglio saper ricominciare come succede alla protagonista del film, o avere la forza di continuare? Va messa in campo la pazienza o la capacità di rimettersi in gioco?
“In questo io sono molto razionale, sono una che a seconda delle situazioni anche quelle più difficili si mette a tavolino e cerca di capire se sia meglio continuare su quella strada o se non ci sia più nessuna soluzione e bisogna avere la forza di ‘ribaltare’. Bisogna prendersi del tempo per capire quale sia la strada giusta per noi. E per capirlo bisogna sempre guardare all’obiettivo. A volte far la guerra può essere solo controproducente”
Sia che si metta in campo la pazienza, sia che si metta in campo il coraggio, bisogna avere comunque una grossa autostima che è quello che Aurore cerca e poi alla fine in qualche modo ritrova. L’autostima viene spesso nutrita dal fatto di piacere agli altri. Per piacere agli altri è importante piacere prima a se stessi o per piacere a se stessi bisognerebbe riuscire a far colpo sugli altri?
“Seconde me è più importante piacere a se stessi e questo passa dall’accettazione dei piccoli difetti. Tutti ne abbiamo, tutti ce ne vediamo. Io mi sento molto meno complessata oggi che a vent’anni, e sicuramente ero molto meglio a vent’anni di quanto non lo sono adesso. In generale nella vita dobbiamo guardarci allo specchio e cercare di vedere le cose belle perché anche di cose belle tutti ne abbiamo. E se ci piaciamo noi, piaciamo di più agli altri. Poi, una cosa per me molto importante è l’apertura agli altri, cosa che non tutti hanno. Se noi siamo aperti agli altri, proiettati verso chi ci è vicino, siamo anche più belli. Un sorriso non costa niente, fa bene a noi e fa bene agli altri”
Nel film Aurore ritrova una sua vecchia fiamma giovanile e si rende conto che cinquant’anni non significano necessariamente smettere di amare e di abbandonarsi. Cos’è la seduzione a quell’età? Come la si gioca, come la si vive?
“È una seduzione diversa da quella puramente fisica dei venti o dei trent’anni in cui ti aiuta anche il corpo. A cinquanta è più una bellezza di testa, di come sei tu. A quest’età tra un uomo e una donna si va un pochino oltre le apparenze. Per ognuno di noi a quel punto diventa importante anche cosa ti può dire la persona che hai davanti. Alla nostra età influiscono tante sfumature e soprattutto la positività”
Cosa cambia nel rapporto con i figli? Il figlio che cresce diventa una libertà o ci ricorda con nostalgia la tenerezza dell’infanzia?
“Naturalmente c’è un po’ la nostalgia di quando erano piccoli, però… te lo posso dire, c’è anche un senso di liberazione quando diventano grandi e cominciano a lavorare. Si torna a noi stesse, che siamo un po’ più libere, un po’ più leggere, con meno preoccupazioni, quando i figli trovano la loro strada”
Qualche consiglio pratico di bellezza?
“Innanzitutto, non dimentichiamoci, anche se siamo stanche, di fare un po’ di movimento. Poi ritagliamoci un momento di coccola ogni tanto: prenderci un’ora per noi, se sono due ancora meglio. Non tanto per gli altri ma per noi stesse. Poi quando il metabolismo rallenta, senza ricorrere alla chirurgia oggi abbiamo a disposizione integratori naturali, ginnastica specifica, curare di più l’alimentazione. Impariamo a volerci bene con l’idea che l’età non è più un limite”
All’uscita del film è legato anche un concorso a premi, a cui possono partecipare tutti senza limiti di età e sesso: www.giocacon50primavere.it . Per chi voglia provare a regalarsi le coccole di cui si parlava può essere un’ottima opportunità.