
La visita al Jane Austen’s House Museum e alla Chawton House Library e un salto alla Cattedrale di Winchester.
Il mio viaggio a Austenland è proseguito da Bath (leggete qui tutto il racconto) a Chawton, l’incantevole paesino di campagna in cui Jane Austen ha vissuto dal 1809 al 1817, quando si ammalò e si trasferì a Winchester.
Chawton è il vero cuore di Austenland, perché è lì che Jane viveva quando pubblicò le opere già scritte a Steventon (Ragione e Sentimento e Orgoglio e Pregiudizio) e dove fu più produttiva completando Mansfield Park, scritto dal 1812 al 1814 (anno in cui fu pubblicato), Emma e Persuasione (pubblicati postumi).
Io e la mia amica ci siamo arrivate da Londra prendendo da Paddington un treno per Alton. Arrivate alla stazione di Alton siamo salite su un autobus (ma si può prendere anche un taxi) e la gentile conducente ci ha indicato la fermata alla quale scendere per raggiungere poi a piedi la casa di Jane. Pur non essendo semplicissimo attraversare la strada, è stato invece facile trovare il Jane Austen’s House Museum grazie alle numerose indicazioni.
A salutarci c’era un gruppetto di alpaca che pascolava beatamente in una tenuta all’entrata di Chawton.
Arrivate al museo abbiamo subito notato le iscrizioni presenti sui muri esterni del cottage, poi all’ingresso (anche qui siamo entrate gratis come giornaliste, ma il biglietto costa poco, 7,50 sterline) abbiamo ricevuto le indicazioni su come muoverci all’interno della casa e abbiamo cominciato il nostro tour dal giardino dove sono coltivati spezie e fiori meravigliosi. Nel cortile ci sono anche alcuni giochi da fare, una casa delle bambole, dei quiz a cui rispondere e altri passatempi oltre a delle comode panchine su cui rilassarsi.
All’interno del cottage siamo passate da un’ampia sala in cui veniva proiettato un breve documentario su Jane Austen, poi abbiamo visto le stanze vere e proprie in cui la scrittrice ha vissuto e soprattutto il tavolino su cui ha scritto i suoi capolavori. Nel museo sono esposti i quadri che ritraggono alcuni suoi famigliari, c’è un’infografica sul suo albero genealogico e poi i servizi di piatti utilizzati all’epoca, una stanza-biblioteca (piccolina), la riproduzione del letto di Jane e Cassandra, i loro abiti e i gioielli, la toilette, la stanza in cui dormivano i fratelli quando andavano a trovarla (erano in Marina). Mi hanno particolarmente colpito alcune creazioni sartoriali di Jane Austen: con ago e filo era brava quasi quanto con penna e calamaio.
E poi c’è la cucina, esterna rispetto al resto della casa, in cui i visitatori possono indossare le cuffiette e creare un sacchetto di lavanda da mettere nei cassetti.
Anche qui, come a Bath, prima di andare via siamo passata dallo shop interno al Museum per comprare qualche souvenir.
Quando abbiamo lasciato la casa di Jane ne ho avuto subito nostalgia. L’unico conforto è stato andare dritta al Cassandra’s Cup per il pranzo. È una piccola tavola calda che vorrei sotto casa per andare a farci merenda ogni giorno: semplicemente incantevole. E si mangia anche benissimo, per i piatti vengono usati alcuni ingredienti coltivati direttamente lì a Chawton.
Dopo il pranzo siamo volate alla Chawton House Library, che si raggiunge a piedi in pochissimi minuti (5 al massimo). Si tratta della dimora del fratello di Jane, Edward, che era stato adottato da un ricco parente che non aveva figli e dunque suo erede. Questa grande tenuta è stata trasformata in una importante biblioteca. Per entrare abbiamo preso un appuntamento ancor prima di partire per l’Inghilterra e abbiamo pagato all’ingresso (7 sterline). La guida ci ha fatto vedere le stanze e ci ha illustrato il loro uso raccontandoci qualche aneddoto. Purtroppo all’interno non si potevano scattare fotografie. Devo ammettere che è il luogo in cui si sente meno la presenza di Jane Austen, anche se ci andava molto spesso (ci hanno anche indicato il suo posto a tavola) e sicuramente è lì che ha incontrato alcuni personaggi dell’alta borghesia che l’hanno ispirata per i suoi romanzi.
Finito il tour alla Chawton House Library è possibile prendere un tè nel bellissimo giardino. Noi però siamo volate via perché volevamo andare dritte a Winchester.
Per arrivarci abbiamo chiesto informazioni ai volontari della biblioteca e una gentilissima signora ci ha accompagnate in auto alla fermata dell’autobus per Winchester. Ci abbiamo messo circa un’ora ad arrivare e siamo andate direttamente alla Cattedrale dove è sepolta Jane Austen e dove c’è un memoriale a lei dedicato. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a vedere anche il cottage in cui ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita, che si trova non distante dalla Cattedrale.
Come per Bath, anche a Winchester ci sarebbe piaciuto restare più a lungo perché è una città davvero meravigliosa, vivace, con le strade piene di gente (ma poche auto), dove passeggiare con tranquillità.
Durante il nostro viaggio in Inghilterra l’ultimo contatto con il mondo di Jane Austen è stato un rapido saluto al ritratto autentico che le fece sua sorella Cassandra e che è esposto alla National Portrait Gallery a Londra (e che avevamo visto in stampa anche a Bath).
Il viaggio a Austenland per una vera janeite è d’obbligo ed è anche da ripetere più volte nella vita, perché vi assicuriamo che tornate a casa la nostalgia per quei luoghi (Chawton soprattutto, anche se Bath è più turistica) è davvero tanta, superabile solo cominciando a programmare un altro viaggio o immergendosi nelle letture sulla vita di Jane e nei film tratti dai suoi romanzi.
La fotogallery della visita a Chawton e Winchester e il ritratto di Jane Austen alla National Portrait Gallery
Libri consigliati:
Jane Austen i luoghi e gli amici di C. Hill, ed. Jo March, a cura di JASIT
Jane Austen si racconta, Giuseppe Ierolli, Utelibri