Trovare l’anima gemella ai tempi del Coronavirus: i consigli dell’esperta
Tantissimi italiani single hanno messo la propria vita sentimentale in stand-by per colpa del Coronavirus. È quanto emerge da un sondaggio svolto da MioDottore nel mese di ottobre su un campione di 433 utenti. I dati principali sono questi:
– per quasi 3 italiani su 4, ossia il 73%, è complesso instaurare nuove relazioni in questo momento;
– il 42% non ritiene opportuno prendere l’iniziativa per uscire dalla propria singletudine;
– il 20% vorrebbe fare nuovi incontri, ma non sa come fare, non sa né da dove cominciare, né quali mezzi utilizzare per incontrare persone nuove;
– quando viene chiesto come fare nuove conoscenze, il 35% degli intervistati la ritiene una missione davvero impossibile; il 24% usa app di incontri e social media; il 20% si affida alle presentazioni tra amici o amici di colleghi; il 10% segue corsi e workshop online che sono utili per estendere la propria rete di conoscenze; l’11% ritiene che sia il momento per rivalutare la propria cerchia di contatti più stretti, guardando con altri occhi anche chi, prima del lockdown, non era mai stato preso in considerazione.
Le misure per la lotta al Coronavirus inevitabilmente incidono sulle relazioni, soprattutto all’inizio:
– il 22% crede che indossare la mascherina limiti notevolmente la conversazione e costringa a dover ripetere più volte le frasi pronunciate, spegnendo così tutto il romanticismo;
– il 32% non si sente a proprio agio nel relazionarsi con qualcuno che ha il viso coperto per paura di non riuscire a cogliere i cosiddetti “messaggi non verbali”.
App di dating online: pro e contro
Il sondaggio di MioDottore si è concentrato su quello che sembra l’unico modo possibile per conoscere gente nuova in questo periodo: le app di dating online. Questi sono i dati emersi:
– il 52% degli intervistati crede che le immagini postate sui profili o condivise via chat siano attendibili e realistiche;
– il 18% non teme che le foto possano essere fasulle o non si è mai posto il problema;
– il 42% si sente più sicuro di sé grazie al filtro della chat;
– la maggiore sicurezza deriva dal fatto che non ha timore di essere giudicato (23%) o perché si sente più libero di osare con linguaggi e modi disinibiti (19%);
– il 29% ha paura di rapportarsi con qualcuno che forse non è esattamente sincero o autentico;
– il 25% si annoia perché non riesce a trovare il giusto match con una persona che possa parlare di argomenti interessanti o stimolanti;
– il 4% prova imbarazzo quando incappa in soggetti troppo diretti o spinti.
Quanto conta l’aspetto fisico?
MioDottore si è interrogato anche sull’importanza dell’aspetto fisico, ma anche del contatto fisico, ed ecco cosa è emerso:
– per il 17% degli intervistati l’aspetto fisico è fondamentale e bloccherebbe sul nascere la conoscenza nel caso in cui mancasse l’attrazione;
– il 59% crede che la bellezza non sia un elemento sufficiente per arenarsi e sia meglio piuttosto puntare sulla personalità;
– il 23% mette al primo posto gestualità e atteggiamenti;
– il 50% dichiara di essere più cauto nell’avvicinarsi all’altro e preferisce procedere gradualmente;
– il 14% invece non vuole perdere tempo e opta per un approccio più diretto.
I consigli dell’esperta per trovare un partner
La dottoressa Giada Bruni, psicologa e psicoterapeuta di Firenze che aderisce al programma di video consulenza online attivato da MioDottore, ci dà cinque consigli utili:
1. Capire se si è alla ricerca di un partner occasionale o di una relazione;
2. Indagare i modi abituali in cui di solito si entra in una relazione, tenendo conto della necessità di adeguarsi alle regole sanitarie in vigore;
3. Essere consapevoli del momento che si sta vivendo, che richiede delle accortezze particolari per la propria e altrui sicurezza;
4. Unire cuore e cervello, in questo momento;
5. Essere sempre sé stessi: per trovare una buona compatibilità, l’autenticità è fondamentale per creare la base di ogni relazione, ovvero la fiducia.
La dottoressa Bruni spiega anche il motivo per cui il 73% delle persone ha difficoltà a instaurare nuove conoscenze in questo periodo: “La paura di essere contagiati, così come di contagiare, rende più arduo l’avvicinarsi gli uni agli altri, senza distinzione tra uomini e donne. Inoltre, gli incontri si complicano ancora di più, generando meccanismi psicologici di difesa di tipo ansioso“.
E per quanto riguarda l’uso delle app di dating, spiega: “La dimensione virtuale dell’incontro è un mezzo dove la comunicazione non è supportata dai canali abituali del senso della vista e del tatto, creando il paradosso di una grande intimità con uno sconosciuto/a, portando a rivelare anche i nostri aspetti più intimi. Entrano in gioco elementi onirici, talvolta inconsci ed irrisolti e ciò può comportare dei rischi per chi non è in grado di gestire le aspettative ed il mondo fantasmatico in cui è proiettato. La vera differenza la fanno l’esperienza e la consapevolezza: dopo un po’ di tempo trascorso a navigare nel mondo virtuale, infatti, si impara a gestire tutti questi elementi e a fare le dovute considerazioni”.