Arredo in arte povera: un movimento artistico che oggi arricchisce la casa
“Arte povera” è il termine che identifica un movimento artistico nato in Italia e rappresentativo di nomi del calibro di Giovanni Anselmo, Gilberto Zorio, Mario Merz e tantissimi altri. Questo gruppo di artisti si impose come fuoco di ribellione verso la pittura astratta e verso i canoni convenzionali classicisti.
La loro proposta, quindi, era quella di un’arte strettamente legata all’ambiente circostante, testimone di verità, avanguardia e quotidianità. A oggi i principi di tale movimento restano vivi in tanti ambiti della nostra vita e, tra questi, non possiamo che menzionare quelli dell’arredamento. Ecco perché i mobili in arte povera continuano ad appassionare le persone, soprattutto quelle che sono alla ricerca di uno stile d’arredo originale, genuino e di gran gusto.
Arte povera e forme: le ispirazioni dal passato
Gli artisti più illustri dell’arte povera fondarono il loro culto sulla scultura, considerata in assoluta la forma più rappresentativa della realtà. Ad essa associavano spesso anche altre forme di espressione come installazioni e performance, con l’obiettivo di creare una diretta correlazione tra arte e quotidianità.
L’arrivo di tali principi nel gusto dell’arredo, tuttavia, non avviene come espressione di “bellezza” e “ammirazione” ma, più semplicemente, come ispirazione di necessità. Ecco perché trovò grande diffusione soprattutto nelle campagne, dove gli arredi erano semplici e senza troppi fronzoli ma pur sempre garantiti da robustezza e durata nel tempo. In altre parole il gusto dell’arte povera si esprime attraverso la praticità d’uso e la funzionalità.
Quali sono gli elementi che contraddistinguono questo stile?
Per molte persone l’arte povera potrebbe richiamare una certa austerità. In realtà questo stile evoca tutto il contrario, ovvero il piacere di godere la casa offrendo, al tempo stesso, praticità d’organizzazione, linearità e ordine.
Ecco perché le credenze e i mobili in arte povera sono ampi e spaziosi e, dunque, ben organizzati al loro interno. L’arte povera conta pochi grandi elementi disposti sapientemente nella stanza, non lasciando spazio al superfluo.
Per dare originalità evitando di clonare uno stile considerato, talvolta, troppo impersonale, l’arte povera fa ricorso al quadro da parete, alle applique finemente decorate e alla disposizione di grandi oggetti d’arredo in vetro come vasi e fioriere.
Come si arreda una casa in arte povera?
I mobili di questo stile sono sempre molto robusti e durevoli. Sono realizzati in legno di noce o di castagno con superfici ben lucidate e levigate. Sono arredi non intarsiati ma caratterizzati da uno squisito aspetto caldo e rustico che ricorda il gusto ottocentesco. Tra i complementi d’arredo figurano credenze, vetrine, scrittoi e console oltre a comodini e sedie rigorosamente in tinta naturale lignea abbinata.
Per arredare con questo stile, quindi, occorre ricercare nel mobilio le caratteristiche di essenzialità e funzionalità. La bellezza estetica non proviene dalle decorazioni ma dalla prepotenza del legno, eventualmente addolcita da centrini ricamati, specchi ampi e dettagli in ferro battuto.
I colori, infine, sono essenzialmente caldi e accoglienti. Si trovano tutti su una palette cromatica che principia sul marrone e che non si avvicina mai, neanche lontanamente, alle tonalità pastello fredde.