Che cos’è la vulvodinia e quali sono i sintomi
Di recente si è parlato di vulvodinia perché un’influencer molto seguita come Giorgia Soleri, che è anche la fidanzata di Damiano David dei Maneskin, ha detto pubblicamente di soffrirne e ha dato molte spiegazioni ai suoi follower su quali siano i sintomi e gli esami da fare. Ha particolarmente insistito sul fatto che è indispensabile rivolgersi a un ginecologo/urologo specializzato nella valutazione del pavimento pelvico. Lei, infatti, ci ha messo ben otto anni prima di avere una diagnosi precisa.
La vulvodinia è infatti una malattia difficile da individuare perché per diagnosticarla si deve andare praticamente per esclusione. Prima si escludono tutte le altre malattie e poi si può capire di che tipo di vulvodinia si parla. Può essere infatti anche vestibolodinia o clitorodinia o entrambe. Il dolore può essere più o meno esteso, cronico o acuto, manifestarsi in seguito a un contatto oppure spontaneamente. Spesso si manifesta anche insieme con l’endometriosi.
Proprio il dolore è il tratto distintivo di questa malattia, che dal punto di vista fisico non dà altri segnali se non, a volte, arrossamento e gonfiore. Il dolore si può sentire anche semplicemente a contatto con slip e pantaloni o accavallando le gambe, oppure rovinare intere notti. I medici raccomandano di usare solo mutandine bianche di cotone e di dormire senza intimo.
Perché viene la vulvodinia e come rimediare
Non è ancora chiaro perché insorga questa malattia. I motivi possono essere tanti e diversi. Si è notato, per esempio, che in alcune pazienti si manifesta dopo aver avuto molte cistiti o ripetute infezioni da candida, in altre dopo un trauma fisico o psichico. In poche parole ogni caso è diverso dall’altro e quindi occorre indagare a fondo per ogni singola paziente.
La malattia può essere individuata con il test del cotton-fioc, per capire quali sono le zone in cui si manifesta il dolore, ma non sempre questo esame è efficace, anche in questo caso dipende da paziente a paziente e dal tipo di dolore che ha.
I rimedi vanno dall’uso di pomate a quello di antidepressivi e anticonvulsivanti, inoltre potrebbe essere necessaria la fisioterapia per far rilassare i muscoli pelvici che si contraggono a causa del dolore continuo. Si può anche provare con la TENS, stimolazione elettrica nervosa transcutanea. I medici raccomandano di fare attenzione al tipo di detergente intimo che si usa, di evitare gli assorbenti interni e preferire quelli esterni di cotone, di non indossare indumenti troppo stretti né biancheria sintetica e di evitare movimenti che possano provocare il dolore, come può essere semplicemente quello di stare seduta in una posizione scomoda o andare in bicicletta.