RubricheStage mon amour

Come disse il saggio Stromae… Alors on danse!

Soffi ci racconta un sabato sera a Perpignan con la sua allegra (e brilla) comitiva internazionale.

“No ragazzi, mi dispiace ma stasera sono troppo depressa per uscire…”
Era partito proprio così lo scorso sabato sera, fermamente intenzionata a rimanere a casa e lasciare andare via tutti, per godermi un bel film in francese nel silenzio della maison, solo e unicamente in compagnia del mio pigiama.

E invece un’ora dopo aver annunciato con tanta determinazione il mio programma da sfigata, mi sono ritrovata in bagno, a litigare con le altre, per chi doveva farsi la doccia per prima!
Fra un preparativo e l’altro è iniziata ad arrivare gente a casa e così la solita combriccola del sabato sera era al completo… Certo che, considerate le quantità di alcool già consumate dai miei compagni di avventure e la musica elettronica messa su per caricare la serata, ho davvero pensato con nostalgia al mio pigiama.

La solita sosta al Bancomat prima dell'ingresso trionfale in discoteca

Insomma una volta pronti per andare, ci siamo beccati un bel po’ di freddo nel tragitto verso il bus e io godevo a vedere le ragazze in panne con i loro tacchi, mentre io camminavo fiera sui miei stivali raso terra.
Ovviamente, come al solito, secondo il nostro stile, siamo arrivati tardi e il bus ci è passato praticamente davanti… ed è lì che è partita l’idea super geniale di Elisa: “Ragazzi, Soffi non ha bevuto. Che ne dite se guida lei la vostra macchina fino a Canet?”
Scarlett, proprietaria della macchina, mi ha guardata dubbiosa… ma sarà che era un tantino alticcia, sarà che non c’era altro modo per arrivare a destinazione, alla fine ha ceduto e mi ha mollato le chiavi del suo bolide, una vecchissima Peugeot che lei chiama Emma!
Fiera dell’importante missione affidata mi sono messa alla guida di Emma, trasportando ben 5 persone in auto, quindi un tantino in sovrannumero rispetto ai limiti previsti.

Ebbene, vi posso solo dire che il tragitto da fare, in situazioni normali, sarebbe durato 15 minuti al massimo, ma noi siamo stati capaci di farlo durare un’ora! Sprovveduti come siamo, non abbiamo portato con noi una mappa e di Tom Tom neanche a parlarne…
Aggiungeteci che io ho dei seri problemi di miopia e che i miei compagni di viaggio, quasi completamente ubriachi, chiassosi e molesti più che mai, non erano proprio in grado di aiutarmi nel difficile processo di orientamento notturno… per fortuna c’era Elisa, che regge bene l’alcool e ha una vista da falco, e quindi mi ha offerto il suo prezioso aiuto.

Nella confusione generale, dopo un bel po’ di divieti non rispettati, abbiamo beccato un gruppo di adolescenti francesi, anche loro visibilmente ubriachi… e che abbiamo fatto? Ma certo, ci siamo fermati a chiedere informazioni proprio a loro… vi dico che, dopo 5 secondi, mentre io ed Elisa cercavamo di interpretare le indicazioni del tipo meno ubriaco del gruppo, gli altri hanno praticamente preso d’assalto la macchina, facendola ondeggiare a destra e sinistra a forza di spintoni, mentre uno sedeva indisturbato sul cofano.

Allora, bando alle ciance, ho ingranato la marcia e sono partita seminando questa ciurma di ragazzini alcolizzati (ma avrei lasciato volentieri anche qualcuno dei miei).
Purtroppo non ho fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo perché, alla rotatoria successiva, indovinate chi ci stava attendendo con tanta ansia? Ma certo, la polizia francese! Mancavano solo loro all’appello in questa sciagurata serata.
Comunque, ci crediate o meno, nonostante il mio carattere un tantino ansioso, ho mantenuto la calma, sfoggiato un sorrisone e fatto la mia prima prova del palloncino! Che emozione!

Dubbiosi ci hanno lasciati andare e avevano ragione ad avere quell’espressione poco convinta, considerato che, appena superata la rotatoria, una delle ragazze del gruppo è rispuntata fuori dopo essersi adeguatamente nascosta insieme alle ingenti riserve di vodka mixata a succo d’arancia!
Alla fine, dritto o storto, per intuito o per chissà quale aiuto divino, dopo aver girato intorno alla discoteca prescelta senza capire dove si trovasse l’imbocco giusto, siamo riusciti  a giungere a destinazione.

Fila degna di una vera discoteca, circa 200 persone prima di noi e un freddo gelido ad accoglierci.
Ma non importa, siamo giovani, quindi un sacrificio ogni tanto si può fare e poi ne è valsa la pena: siamo entrati di straforo nella discoteca poiché non c’erano controlli e noi l’abbiamo inteso come un permesso ad entrare senza pagare nulla.
Un regalo della Francia a questa intrepida comitiva internazionale che ha davvero fatto i salti mortali per arrivare!

Soffi nel paese delle meraviglie

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