Curriculum senza foto, età e genere: l’azienda veneta che assume senza discriminazioni
“Siamo contrari ad ogni discriminazione, persino le foto possono indurre in errori nella selezione”: è l’opinione di Bassel Bakdounes (in foto), Ceo dell’azienda di marketing e vendita online Velvet Media, un’impresa veneta da 150 dipendenti che si distingue per il modo di selezionare il personale e anche per il modo di impiegarli.
Prima di tutto, il curriculum, che deve essere senza foto e senza indicazione di età, di genere e di provenienza e assolutamente senza foto. In questo modo i candidati vengono scelti solo in base alle loro capacità, la formazione e le esperienze.
Inoltre è stato avviato anche l’Erasmus in azienda, un’iniziativa che si chiama “In Your Shoes”: in pratica i dipendenti cambiano ufficio e si occupano di quello che fanno i colleghi. Il responsabile delle risorse umane, Stefano Negroni, spiega: “L’idea è quella di far cambiare ufficio una volta la settimana, per permettere a tutti di vedere come si lavora nell’altra parte del mondo. Ci sono settori come il copywriting e la SEO che sono affini, provare a camminare per un giorno nelle scarpe altrui è formativo per sé stessi e migliora i rapporti tra colleghi”.
Velvet Media investe molto nel welfare, tanto da avere una manager della felicità nell’organigramma. È una professionista che cerca di creare il clima più sereno possibile in azienda.
Nel nuovo headquarter di duemila metri quadri, a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, ci sono una zona mensa e un’area con videogames anni Ottanta; alcuni dipendenti si muovono in skateboard tra gli uffici o portano i loro cani. Prima del Covid, erano operative una volta a settimana sessioni di fisioterapia personalizzata; oggi è stata realizzata una palestra aperta dal mattino a sera. A disposizione di tutti c’è anche una biblioteca con gli ultimi libri non solo di marketing e comunicazione ma anche di business, leadership e cultura aziendale.
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Bassel Bakdounes spiega: “Ho contato una dozzina di nazionalità diverse tra chi lavora da noi: qui c’è solo pura e semplice meritocrazia. Ma non ci bastava, per questo abbiamo attivato il progetto dei curriculum anonimi. Serve un occhio tecnico e neutrale, abbiamo bisogno dei migliori cervelli in circolazione: non sono certo l’età, la provenienza o il genere a far la differenza. Non a caso, più di metà delle dipendenti sono donne e molte di loro hanno ruoli apicali dentro l’azienda, anche nel board”.
Un’esperienza simile a quella di Velvet è stata provata in Finlandia, la municipalità di Helsinki ha infatti lanciato con successo un programma pilota in base al quale i responsabili HR prima di convocare i candidati vedono soltanto un elenco di competenze e un codice identificativo a quattro cifre. I recruiter hanno apprezzato l’iniziativa: al colloquio si evitano discriminazioni (anche inconsce, magari dovute a un eloquio particolarmente brillante). Inoltre la piattaforma di ricerca lavoro per il settore pubblico Kuntarekry ha di recente attivato una sezione dedicata ai curriculum anonimi.
In Velvet, inoltre, la formazione è una costante, grazie al contributo di figure di spicco come Sebastiano Zanolli e Cristiano Ottavian.