
In Corea, per evitare che gli studenti si distraggano, viene dato loro un telefono cellulare vecchio stile, un “dumb-phone” ossia il contrario di “smartphone” (letteralmente “telefono stupido” contro “telefono intelligente”). Ai ragazzi viene promesso che, una volta ottenuta la promozione, avranno uno sconto per acquistare uno smartphone, che, ovviamente, è il vero oggetto dei loro desideri.
Ebbene, proprio il dumb-phone può essere la soluzione alla dipendenza da smartphone che ormai ci attaglia tutti. Siamo sempre connessi, sempre attenti alle notifiche che riceviamo, ma questo distoglie la nostra attenzione da quello che è davvero importante. E così, a Londra, città che anticipa sempre i trend, i dumb-phone sono diventati come un sorta di nuova forma di status symbol tra gli adulti.
Soprattutto i manager, che non vogliono distrazioni, dimostrano di apprezzare molto il minimalismo digitale e pian piano anche le aziende si adegueranno e molto probabilmente, come già successo con i videogiochi, tireranno fuori rivisitazioni di vecchi modelli. Di fatto è già successo con il più famoso dei cellulari, il Nokia 3310, che è stato rimesso in vendita.
L’ideale, dunque, è avere due cellulari: un dumb-phone e uno smartphone. Il primo da usare nei momenti impegnativi della giornata, in modo da non farsi distrarre dalle notifiche. Il secondo, invece, si usa nel tempo libero.
Secondo Cal Newport, docente di computer science che sottolinea i danni da connettività costante, suggerisce di liberarsi dagli aggeggi che ci tengono costantemente connessi e presto sarà in libreria con il manuale di auto-aiuto Digital Minimalism, Choosing a Focused Life in a Noisy World.