
Da una ricerca condotta da MioDottore.it, una delle principali piattaforme specializzate nella prenotazione online di visite mediche, emerge che più della metà dei medici è convinto che durante le visite i pazienti omettano dettagli o addirittura nascondano informazioni a proposito dei veri motivi della visita.
Sempre secondo i dottori, le ragioni per cui i pazienti sono un po’ “bugiardi” con loro sono da rintracciare nella riservatezza e nel fatto che ci siano aspetti della vita privata che preferiscono non specificare (42%), ma anche per l’imbarazzo (20%), e per una specie di senso di colpa (16%) per non essersi presi cura di se stessi, ma nel 10% dei casi anche per la paura di vedersi diagnosticare una patologia grave.
Tuttavia quasi tutti i pazienti (il 93%) sostengono di non aver mai nascosto nulla al proprio medico e quel 7% che riconosce di aver mentito od omesso dei dettagli conferma che lo ha fatto per un bisogno di privacy e per senso del pudore, infatti il 31% imputa la causa all’imbarazzo e il 26% ritiene la motivazione troppo privata.
Tra i pazienti intervistati durante l’indagine soltanto il 3% dichiara di non seguire le indicazioni dello specialista, ma il 6% dei medici ritiene di avere pazienti poco disciplinati, che non rispettano le cure prescritte, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione di farmaci, il riposo o la raccomandazione di una possibile seconda visita.
I dottori ritengono che ci sia nei pazienti italiani una crescente diffidenza (41%) ad assumere medicinali, ma altri fattori sono la dimenticanza e la pigrizia (entrambi 23%). Nel 9% dei casi i medici pensano che i pazienti non siano davvero convinti delle indicazioni che sono state date loro. Il 47% dei medici ritiene che i pazienti non si ripresentino perché preferirebbero consultare un altro esperto, mentre il 40% dei pazienti dicono di non ripresentarsi solo per dimenticanza e pigrizia.
Ci sono delle particolari categorie di medici che difficilmente vengono “tradite” dai loro pazienti e sono ginecologi, urologi e psicologi, perché a loro affidano le problematiche più intime e personali sia a livello fisico sia psico-emotivo e dunque si crea un rapporto di fiducia.
Circa un quarto (26%) dei pazienti intervistati ammette di cambiare medico, ma il 30% sostiene che il motivo per cui cambia espero è perché vuole far valutare le problematiche specifiche allo specialista di competenza. Il 26% però ammette di voler cambiare a causa di aspetto del medico precedente non particolarmente apprezzati.
Luca Puccioni, Contry Manager di MioDottore, spiega:
“Oggigiorno il paziente cerca l’immediatezza, siamo abituati al qui e ora e questo comportamento si sta estendendo sempre più anche all’ambito della salute. I pazienti non vogliono più aspettare settimane per vedere il proprio medico e sono disposti a rivolgersi anche a uno specialista che non sia quello abituale, solo perché questo ha una disponibilità immediata. I medici devono essere consapevoli di questo atteggiamento e trarne il massimo vantaggio. Per questo, MioDottore si impegna a indagare le necessità di entrambi per far evolvere i propri servizi e supportare i reali bisogni di pazienti e dottori”