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Feste di primavera: il Palio della Rana a Fermignano

Palio della Rana a Fermignano
Palio della Rana a Fermignano

Foto © Dinia Battellini per Milady Magazine

Il Palio della Rana, che si svolge ogni anno nella cornice di Fermignano, a pochi passi da Urbino, è la dimostrazione di come ironia e goliardia non siano prerogative esclusive del popolo toscano, ma anche dei loro cugini marchigiani, tradizionalmente considerati pragmatici e anche un po’ musoni.
In questa festa che da oltre mezzo secolo infiamma la domenica in albis della cittadina dell’Alta Valle del Metauro, non possiamo infatti non ravvisare una parodia del blasonato Palio senese, che fa il verso agli eleganti cavalli e ai fantini noti in tutto il mondo, contrapponendo loro verdi batraci, carriole e scarriolanti in una sfida tra contrade cittadine.

La storia del Palio della Rana

Palio della Rana - La storia

Foto © Dinia Battellini per Milady Magazine

L’edizione appena conclusa del Palio della Rana è stata la 53esima. Non parliamo quindi di una delle tante feste nate come funghi nell’ultimo quarto di secolo, ad uso e consumo del turismo di massa, ma di una manifestazione riconosciuta dalla Federazione Italiana Giochi Storici. Negli anni ’60 infatti, il Palio nasce come naturale evoluzione dei festeggiamenti iniziati nel 1607 per celebrare l’affrancamento dal vassallaggio del Castello di Fermignano, dal Ducato di Urbino.

I festeggiamenti rinascimentali vedevano i concorrenti impegnati nelle sfide tradizionali e un po’ ruspanti dell’epoca: corsa dei sacchi, palo della cuccagna, rottura delle pignatte. La prima edizione del Palio, nel 1966 istituisce come momento clou della ricorrenza, la sfida, tra i quattro rioni del paese, a tagliare per primi il traguardo del percorso assegnato, con una rana viva e saltellante su di una carriola piatta e scivolosa. È subito grande successo che inizia ad attirare spettatori anche dalle città vicine, proprio per lo stile scanzonato e divertente che caratterizza la manifestazione.

Nel tempo lo svolgimento della kermesse è cambiato: se prima la sua durata si limitava al pomeriggio della domenica, iniziando con la gara dei carri allegorici e concludendosi col lancio della mongolfiera quando il sole era ancora alto nel cielo, oggi occupa l’intero week end con gare, cortei storici, giocolieri, musica, mercatini e cibo a gogo. E anche il pubblico non accorre più soltanto dalle città vicine ma la popolarità della festa richiama visitatori da tutto lo Stivale.

Il week end di festa

Il programma della kermesse, pur con diversi appuntamenti inderogabili, varia di anno in anno. Anche in quest’ultima edizione la festa è entrata nel vivo nella serata del venerdì con l’apertura delle taverne: una per ciascun rione, ognuna con le proprie specialità. Le rane fritte o in porchetta sono esclusiva del rione Ca l’Agostina, ma il pienone lo ha fatto la taverna de La Pieve, dove ai fornelli si poteva trovare Giulia Brandi, star di Masterchef.

Una volta rifocillati pubblico e partecipanti, un po’ di folclore: l’assalto alla Torre con bombarde e armigeri e il processo per stregoneria a Donna Laura da Farneta con tragico finale sul rogo, passato alla storia come l’ultimo rogo del Ducato d’Urbino.

Il sabato è il giorno dei bambini. Dopo l’accoglienza del Duca e della sua corte a cui viene riservata la tribuna d’onore, iniziano i Giochi dei Putti: i bambini delle diverse contrade si sfidano nei “giochi antichi” come il tiro alla fune, la corsa dei sacchi, il gioco delle code. La vittoria in questa edizione è andata alla contrada di Cal Pino, la cui premiazione è stata salutata da un coro di “baroni! baroni!” per il comportamento non proprio cristallino tenuto durante la gara. Son ragazzi!

Palio della Rana - La premiazione

Foto © Luca Tontini per Pro Loco Fermignano

Il momento più importante però arriva la sera, dopo il consueto passaggio dalle taverne: dal 1995 i bambini hanno infatti un palio parallelo, la Corsa dei Putti, con le stesse regole della manifestazione principale anche se si svolge su un percorso ridotto. Nella serata di sabato si svolge la fase eliminatoria, mentre il gran finale è rimandato alla domenica, durante le batterie del Palio degli adulti. Ad alimentare il magro palmares della contrada della Torre, quest’anno ci ha pensato Cesare Bruscia, biondo puttino di dieci anni che ha sbaragliato la concorrenza dei colleghi più grandi.

Sempre il sabato, si è svolto il primo (e si spera non l’ultimo vista la bravura dei concorrenti) Torneo di Tamburi L’impeto del Metauro, vinto dal gruppo di Servigliano (FM), mentre nella cornice medievale della torre, trasformata in campo d’arme, è andato in scena il torneo degli arcieri “I falchi del Castello”.

La sfida

Palio della Rana - Come si svolge

Foto © Dinia Battellini per Milady Magazine

Da decenni la festa è nel mirino degli animalisti, ignari forse del fatto che, essendo le rane rigorosamente di allevamento, se anche evitassero il giorno di gloria, finirebbero in padella. Le nostre atlete, invece, baciate dalla sorte, dopo la gara, verranno liberate nel loro habitat naturale. Nemmeno l’ultima edizione è stata esente da polemiche e rischi di blitz dei gruppi animalisti, già avvenuti in passato. È stato perfino proposto di sostituire le rane con palline da tennis, colorate di verde, dotate di occhietti e piedini. Figuriamoci! In realtà lo stesso regolamento del palio, vieta il maltrattamento delle rane da parte degli scarriolanti, pena la squalifica immediata del concorrente che si rendesse colpevole atti di crudeltà.

Ma come si svolge la sfida tra rioni, e quali sono le sue regole?
I rioni dai quattro del passato da circa trent’anni sono diventati sette: La Torre che rappresenta centro storico sede della torre medievale, San Lazzaro, La Pieve, Santa Barbara, Cal Pino, Ca’ l’Agostina e infine San Silvestro che detiene il maggior numero di vittorie. La domenica mattina, durante la Messa solenne, a cui partecipano le rappresentanze di tutti i rioni accompagnate dai Musici del Palio, vengono benedette le rane.

Palio della Rana - Il corteo

Foto © Dinia Battellini per Milady Magazine

Il pomeriggio dopo le consuete esibizioni di corteo storico, sbandieratori e gruppo musicale che, non ce ne vogliano i protagonisti, durano un po’ troppo, finalmente la tanto attesa gara ha inizio. Gli scarriolanti devono percorrere i 170 metri che separano la partenza dal traguardo, portando su di una carriola piatta la rana, che proprio non vuol saperne di starsene in panciolle a farsi scarrozzare, e tende a saltar via. Tra l’altro in panciolle proprio non potrebbe stare, perché una delle regole più simpatiche del palio è che la rana resti dall’inizio alla fine in “posizione di salto”. Quindi dopo il recupero, lo scarriolante, pena la squalifica, deve riposizionarla in modo che possa saltar via dopo pochi metri. Vince naturalmente il concorrente che alla fine delle sette batterie eliminatorie e della semifinale, taglierà per primo il traguardo della corsia assegnata, senza aver ostacolato i concorrenti, e con la rana (già sottoposta al controllo “antidoping” prima della gara) viva e soprattutto vitale. A certificarne la vitalità sarà l’ennesima visita veterinaria al raggiungimento del traguardo.

Forse in risposta alle preghiere dei gruppi animalisti, per tanti anni un dio protettore dei batraci, ha scaricato sul momento clou della festa, fiumi di acqua dal cielo. Per il secondo anno consecutivo, però, la tradizione che voleva che il tempo quasi estivo fino al sabato sera, volgesse al nubifragio nel pomeriggio di domenica, non è stata rispettata e il Palio si è svolto come da copione.
Tra inevitabili e inoffensive proteste e polemiche, la contrada di Santa Barbara si è aggiudicata la 53esima edizione.

E dopo la gara e la premiazione, al cessare delle ostilità che hanno acceso gli animi degli appartenenti alle diverse contrade, tra pacche sulle spalle, scambio di visite, mangiate e bevute alle rispettive taverne, si va tutti insieme a salutare l’ultima edizione del Palio con l’incendio della torre e del ponte, nella splendida scenografia costituita dal complesso del Ponte Romano con la sua cascata e dalla Torre Medievale con l’antica cartiera, mentre sotto, incurante di tutto, il fiume Metauro continua la sua corsa verso il mare.

Palio della Rana: tutte le info

Palio della Rana - Come partecipare

Foto © Dinia Battellini per Milady Magazine

Per chi avesse intenzione di mettere in agenda la partecipazione alle prossime edizioni, in questo box può trovare qualche informazione utile.

Quando andare
Il Palio vero e proprio, si svolge il giorno della Domenica in Albis (la prima dopo Pasqua) ma la festa inizia già la sera di venerdì.

Dove dormire
Fermignano ha solo due hotel ma tante possibilità di pernottare presso B&B e agriturismo. In concomitanza con il Palio della Rana si svolge proprio qui anche un raduno di camperisti. Grandi facilitazioni quindi per la categoria, alla quale viene riservato uno spazio parcheggio gratuito.

Dove mangiare
Naturalmente nelle taverne dei rioni dove abbondano proposte di piatti tradizionali come pappardelle al ragù di lepre e cinghiale, cascioni, cresce sfogliate, coratella di agnello e, per i meno schizzinosi anche rane e lumache.

Come arrivare
Per chi si muova in auto, camper o moto, Fermignano si trova sulla Strada Provinciale Metaurense. Per chi arriva dall’autostrada A14, l’uscita più conveniente è Fano, proseguendo poi sulla superstrada Fano-Grosseto.
Contrariamente alla nostra filosofia sconsigliamo l’uso di mezzi pubblici: raggiungere in treno Pesaro o Fano è relativamente facile, mentre proseguire per l’entroterra è purtroppo un vero calvario di cambi di bus, coincidenze che non sempre coincidono e carenza di informazioni.

Biglietti: I biglietti (5€ alle casse e 3€ in prevendita), necessari solo per le manifestazioni della domenica pomeriggio dalle 14, sono disponibili senza possibilità di esaurimento ai varchi che danno accesso all’area destinata alla festa. Sconsigliato quindi acquistarli in prevendita, considerata l’incertezza del tempo. I supermercati locali, inoltre, li regalano in caso di acquisti superiori ad un certo importo (solitamente 30€).

Facilitazioni: in Corso Bramante è aperto un pit stop dedicato alle mamme per cambio pannolini, allattamento, pappe.

Informazioni: Pro Loco Fermignano. Telefono 0722 330523.

Dinia Battellini
Più intelligente che intellettuale, più femmina che femminista, vivo secondo la massima agostiniana "Ama e fa' ciò che vuoi". Quando scrivo, invece, mi ispiro a un altro precetto che interpreto in maniera estensiva: "Leave no stone unturned". Ecco spiegata la lunghezza stratosferica dei miei post. Lo so, lo so... Vogliatemi bene comunque.

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