
I fitoestrogeni possono essere utilizzati per affrontare i primi sintomi della menopausa, da soli oppure associati a una terapia con ormoni bioidentici. Ci sono molti prodotti a base di fitoestrogeni, ma si trovano anche in natura, in particolare ci sono tre principali fonti che sono: semi di lino, soia e trifoglio rosso.
Per quanto riguarda i semi di lino, essi sono ricchissimi di lignani, un particolare gruppo di fitoestrogeni che aiutano a combattere il colesterolo “cattivo” e anche a evitare la sindrome metabolica, che può insorgere in menopausa. Ci sono studi che affermano che i lignani contribuiscono a prevenire i tumori.
La soia contiene gli isoflavoni, i cui effetti positivi contro i disturbi della menopausa sono molteplici, purché si mantenga la flora batterica intestinali sotto controllo, usando fermati lattici probiotici specifici. Considerato che le donne orientali cominciano a usarli già prima della menopausa, verso i 40 anni, non fare male neanche a noi occidentali assumerli prima, per prevenire i problemi in menopausa.
Il fitoestrogeno più consigliato è il trifoglio rosso, perché contiene ben quattro principi attivi (la soia, invece, ne ha due) e tra di essi ci sono anche i cumestani, che sono molto efficaci. In particolare aiuta a combattere le vampate di calore e a prevenire l’osteoporosi.
Ovviamente non dimenticate di associare ai fitoestrogeni una dieta sana ed equilibrata e anche un po’ di attività fisica, che non guasta mai, sia per mantenersi in forma, sia per aiutare il nostro organismo a produrre più calcio.