
Arriva il corso per trasformare un sogno nel cassetto nel lavoro dei vostri sogni.
“Ecco come nacque Italyes, lezioni di italiano con il sorriso”: con questa frase ricca di speranze e buoni propositi si conclude uno dei tanti resoconti giornalieri di Troppi sogni per un cassetto solo, il romanzo sulla mia emozionante avventura in Australia.
Il lavoro può salvarti la vita.
Non parlo solo di sopravvivenza economica, parlo soprattutto di sopravvivenza mentale.
Un lavoro aiuta a non spegnersi, ci impedisce di morire dentro anche nei momenti peggiori. Un lavoro è un’ancora di salvezza per la nostra autostima, mentre stiamo colando a picco a causa dell’ennesima tempesta.
Nella terra dei canguri ero un’immigrata fra tante, con un livello di inglese buono ma non perfetto, in uno scenario di crescente chiusura nei confronti di candidati senza cittadinanza australiana.
Un giorno mi sono ritrovata con tre dollari e cinquanta sul conto e ho dovuto condire la pasta con una manciata di pop corn. Giuro che l’ho fatto. Era decisamente arrivato il momento di dare una svolta alla mia parentesi australiana.
Il lavoro l’ho dovuto inventare. Nessuno me l’ha offerto su un piatto d’argento, condito con le spezie più saporite.
Mi sono dovuta rinchiudere in una biblioteca per ore, giorni, settimane pur di analizzare minuziosamente la mia idea.
Ho dovuto lavare cessi e cucine per racimolare i soldi che mi servivano a condire dignitosamente un piatto di pasta.
Ho dovuto bussare a più porte per proporre il mio progetto ed ascoltare “no” celati da scuse patetiche, al punto che avrei preferito una vera porta in faccia, credetemi.
Ma alla fine ce l’ho fatta.
Italyes è decollato e, lezione dopo lezione, io ho acquisito l’esperienza per migliorare e la forza per non mollare. Non che i dollari straripassero dal mio portafogli, la vita a Melbourne è cara, molto cara. Grazie alla mia tenacia, però, potevo smetterla di fare la spesa con il cuore in gola e concedermi addirittura un bicchiere di vino con gli amici nel weekend.
Quando il contesto non aiuta, bisogna dirsi: il lavoro non c’è, ma ci sono io. C’è la mia voglia di mettermi in gioco, c’è la mia caparbietà, c’è il mio entusiasmo. C’è, non dimenticatelo mai, la mia passione. Inutile inseguire lavori alla moda, lavori che promettono tanti soldi. Sono castelli di sabbia che si sgretolano alla prima onda, anche piccola. Scegliete un lavoro che vi rubi l’anima. Di quelli che vi tengono svegli la notte per quanto sono avvincenti. Quei lavori che vi spingono ad evolvervi in continuazione.

Foto di Michele De Nigris (FotoVision)
Il corso di imprenditoria creativa è nato proprio con questo obiettivo: aiutare altre donne a rinascere attraverso il lavoro. L’ho chiamato Girls Up perché voglio che inciti a rialzarsi quando ci si sente a terra. Non importa se qualcuno ci ha messo lo sgambetto o siamo inciampate. Girls Up è figlio di Troppi sogni per un cassetto solo, è l’applicazione pratica di ciò che ho raccontato nel mio libro.
In un momento in cui la strada era smarrita, mi sono fermata e mi sono rivolta tre domande: Cosa sai fare nella vita? Cosa puoi offrire agli altri? Cosa tiene accesa la tua anima?
INSEGNARE è stata la risposta univoca a tutte le domande balenate nella mia testa.
Un lavoro salva la vita, ve l’ho già detto.
È la vostra rivincita su un mondo che vi volta le spalle e vi dice: «C’è disoccupazione, arrangiati.»
È un modo per sfidare la vocina interiore che vi sussurra subdolamente: «Non ce la farai, non sei abbastanza».
È il vostro urlo di indipendenza al conoscente che vi dice: «Cos’è quest’ansia di tornare a lavorare? Tanto ti mantiene tuo marito/tuo padre».
Ogni donna è capace di fare qualcosa. E quel qualcosa lo sa fare in modo unico, ci scommetto.
Girls Up è stato pensato per far emergere il talento che ognuna di noi possiede, magari nascosto in un angolino della nostra mente che non abbiamo ancora avuto modo di visitare.
Il corso è strutturato in workshop che si terranno a partire dal 24 marzo a Lecce presso la sede dell’associazione Eduvita, il martedì dalle 10 alle 13, per 5 settimane. Ho voluto a tutti i costi un’esperienza in classe, perché è bello potersi guardare negli occhi mentre si crea qualcosa ed è ancora più stimolante trovare la complicità negli occhi di un’altra persona.
Ogni workshop tratterà uno step specifico del percorso di imprenditoria creativa. È possibile partecipare a uno o più workshop, oppure si può seguire l’intero corso, partecipando ai cinque appuntamenti.
Alcune delle tematiche del corso: il primo brainstorming del business, analisi del mercato, il team ideale, la carta d’identità del cliente, sito internet, comunicazione online e PR, strategie di marketing, costi, tariffe e preventivo, obiettivi smart e campagna di lancio sul mercato.
Ho immaginato Girls Up come un viaggio metaforico da affrontare assieme, credo sia entusiasmante pensare di tenersi per mano mentre si scalano montagne e attraversano fiumi per poter giungere, infine, a una vetta chiamata INDIPENDENZA.
Per informazioni:
Chiama al numero 375 645 6493 (anche whatsapp)
Visita il sito https://www.eduvita.it/attivita/girls-up/
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Troppi sogni per un cassetto solo, intervista all’autrice Valeria Plume