
Dal 9 marzo 2019 entra in vigore una modifica del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale che vieta, d’ora in poi, di proporre modelli estetici anoressici in pubblicità.
L’articolo 12bis – Sicurezza, infatti, vieta di usare immagini del corpo ispirate a “modelli estetici chiaramente associabili a disturbi del comportamento alimentare nocivi per la salute”. Si tratta dell’articolo del Codice IAP (sigla che indica l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) che disciplina la comunicazione commerciale di prodotti o servizi suscettibili di presentare pericoli per la salute, la sicurezza, l’ambiente e vieta il ricorso a rappresentazioni che possano indurre il pubblico a sottovalutare le regole di prudenza o a ridurre il senso di vigilanza e responsabilità verso i pericoli.
Adesso, grazie a questa modifica, viene vietato in modo esplicito l’uso di rappresentazioni che richiamano palesemente condizioni patologiche come l’anoressia e la bulimia. Questa modifica è nata dalla consapevolezza, da parte degli operatori della comunicazione, che i modelli estetici veicolati attraverso la pubblicità possono condizionare il pubblico, soprattutto quello costituito da giovani.
Lo IAP sottolinea come “certamente i disturbi del comportamento alimentare sono legati a particolari condizioni di disagio psichico le cui cause sono molteplici. Tuttavia inseguire dei modelli estetici veicolati dai mass media che esaltano le ‘icone della magrezza’ può contribuire negativamente ad alimentare tali disagi e suggerire comportamenti errati nei soggetti già predisposti”.
Per questo si è sentita l’esigenza di assumersi una responsabilità, da parte dello stesso IAP, degli Enti e degli operatori che ne fanno parte, di dare un contributo concreto a vigilare su questi fenomeni, attivando dei meccanismi di sanzione nel caso in cui si riscontrino dei messaggi che contrastino con questa nuova norma del Codice di Autodisciplina.