La sindrome da fuso orario che colpisce anche quando non si viaggia.
Una persona su tre accusa più di due ore di jet leg sociale e il 69% ce lo ha di almeno un’ora. Molti non sanno di soffrirne, eppure il senso di stanchezza e di nervosismo durante la giornata potrebbe essere dovuto proprio a questa sindrome cui finora non era stato dato un nome preciso.
È proprio come quando si viaggia e ci si sposta da un Paese a un altro con fusi orari differenti. I sintomi sono molto simili, ma vengono accusati senza essersi spostati.
Il motivo è molto semplice: c’è una discrepanza tra l’orologio biologico e quello “sociale”, ossia quello imposto dagli impegni di lavoro o di famiglia, che costringono a ritmi frenetici, ben diversi da quelli biologici.
Il nostro corpo, in pratica, è costretto a seguire degli orari che non sono i suoi. Da questo problema spesso scaturiscono mancanza di sonno, aumento di peso (anche fino all’obesità) e rifugio in vizi come fumo, abuso di alcol o caffè. Chi soffre di jet leg sociale ha un più alto rischio di incorrere in malattie metaboliche e, come abbiamo detto, di essere in sovrappeso. Le persone più colpite da questa sindrome sono coloro che lavorano per turni.
Non ci sono ancora indicazioni precise su come combattere il jet leg sociale, certamente, come per quello “normale”, può essere utile un po’ di melatonina, mentre abbiamo giù illustrato alcuni consigli per combattere la stanchezza più in generale.