“Il regno”, il Medioevo rivive a qualche chilometro da Roma nel film di Fanuele
“Il regno” sarà disponibile dal 26 giugno sulle principali piattaforme online iTunes, Google Play, Chily, Sky Prima Fila, Rakuten, CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e #iorestoinSALA. L’opera prima di Francesco Fanuele, distribuita da Fandango, ha per protagonisti Stefano Fresi insieme con Max Tortora, Silvia D’Amico e Fotinì Peluso.
Fresi interpreta il solitario Giacomo, un autista dell’ATAC che si ritrova alle porte di un cancello che lo “traghetta” nel Regno di cui il padre, appena defunto, era re. Un regno fermo al Medioevo, gestito dall’avvocato del padre, Sanna, e dove ritrova una sorella pronta a tutto per sedersi sul suo trono.
Fanuele ha portato sul grande schermo il cortometraggio che aveva presentato alla fine del Centro Sperimentale: “È un corto sbagliato, questo mi hanno detto per via della durata 27 minuti. La parola cortometraggio stava un po’ stretta quindi ho contattato Stefano e gli ho chiesto se ce la facevamo a fare un film. Era una storia che prometteva tanto e spero che il film abbia mantenuto tutte le promesse. Domenico (Procacci) si è innamorato di questa storia e ci ha permesso di fare questo viaggio che è stato il regno”.
Fanuele, come il produttore Procacci, aveva pensato a Stefano Fresi come protagonista. L’attore romano aveva già interpretato il corto e ha amato rivestire i panni di Giacomo, un ruolo che gli ha fatto rivivere la nostalgia per la sua infanzia passata in Sardegna: “Sono molto nostalgico, il mio paradiso ideale è rivivere il passato e scegliere un’epoca dove vivere. Mi piacerebbe rifugiarmi in tempi lontanissimi, o tornare in Sardegna a casa di mia nonna dove non c’era energia elettrica e l’acqua calda l’abbiamo portata noi. Questo ruolo mi ha riportato alla solitudine della mia infanzia quelle due ore passate nel pomeriggio sono state la madre di molti sogni che ho avuto e che mi hanno portato qui”.
Al suo fianco Max Tortora, i due formano sullo schermo un duo comico che è una delle forze della commedia sui generis de Il regno: “Ho nostalgia per un mondo meno tech. Vivevo meglio negli anni ’60, libero, ero più tranquillo, ho avuto più opportunità di quelle che desideravo, ma non c’erano scadenze giornaliere così fiscali, la situazione come quella non è facile realizzare, una volta scappavi al Polo Nord, ma si sta per sciogliere…”.
Meno nostalgiche le due protagoniste femminili del film, Silvia D’Amico e Fotinì Peluso anche se la giovane attrice vorrebbe tornare a vivere i suoi cinque anni a giocare su una spiaggia greca con la sorella. Un altro dei temi principali del film è quello della solitudine incarnato perfettamente nel personaggio di Giacomo, come spiega Stefano Fresi: “Ho letto un personaggio che mi aveva colpito al corto, non ha una donna, un padre, fa un lavoro dove non gli si può parlare, per quanto possa sembrare assurdo passa dal trono dell’ATAC a quello reale e continua a essere solo”.
Solitudine che colpisce anche chi è al potere, un’occasione per l’attore protagonista di parlare del lockdown appena concluso: “Il re Giacomo ha dato a tutti i suoi sudditi i 600 euro, per quanto riguarda la gestione di questi ultimi mesi di fronte a un problema tecnico, di fronte a un’epidemia nin ci sono manuali, abbiamo annaspato nel buio. Ho dedicato un sonetto a Conte, nessuno pensa che dietro un film ci stanno 100 famiglie che sopravvivono, non tutti possono stare fermi per tre mesi, non abbiamo un futuro radioso e speriamo che si riprenda ma scagliarsi contro il governo non è la soluzione bisogna pungolare e dare informazioni a ogni settore e risolvere la situazione quanto prima”.
Fresi è stato contattato via Facebook da Francesco Fanuele per interpretare il corto “Il Regno” e l’attore plausa anche il coraggio di produttori “illuminati” come Procacci che continuano a scommettere su giovani registi esordienti. Quanto a Silvia D’Amico ha adorato interpretare la sua Ofelia: “Mi ha colpito il nome del mio personaggio Ofelia… quando ti ricapita! Mi è piaciuta la lucidità del mio personaggio e la nostra cosiddetta storia d’amore, a me non è mai capitato di interpretare una storia simile con uno sguardo così puro”.
Ed è proprio una delle caratteristiche de “Il Regno” una commedia delicata e deliziosa, mai volgare dove le dichiarazioni d’amore si fanno “spiegando” il funzionamento del GRA, una sensazione che condividiamo con l’attrice Fotinì Peluso: “Mi ha fatto molto ridere la sceneggiatura che ho letto in mezz’ora. È un film grottesco, tragicomico, mai volgare dove tutto è molto leggero. Mi ha colpito e sono tutti fuori di testa da Stefano a Francesco“.