Il bookcrossing negli scali milanesi.
Questa simpatica iniziativa, messa in campo nel mese di aprile da SEA e dall’Associazione Italiana Editori (Aie) negli scali milanesi, si propone di incentivare il fenomeno del bookcrossing. Dagli scaffali dedicati è possibile prendere un libro lasciandone in cambio un altro: un suggerimento per un altro passeggero, un modo per far sì che un libro al quale teniamo particolarmente, o che proprio non ci è piaciuto ma che qualcun altro potrebbe amare, continui il suo viaggio dopo la lettura.
L’iniziativa è partita aspettando la fiera “Tempo di Libri” svoltasi a Milano dal 19 al 23 aprile, ma l’idea è quella di fare in modo che la pratica del bookcrossing continui a tempo indeterminato.
A due mesi dal suo decollo, abbiamo voluto curiosare negli scaffali degli aeroporti aderenti per cercare di scoprire le abitudini di lettura in viaggio.
Ecco cosa ci hanno rivelato gli scaffali:
Gialli
Come se non bastassero gli allarmi bomba che scattano appena ci si allontana di un palmo dal bagaglio, il passeggero è evidentemente sempre in cerca di emozioni hard. A tutte le latitudini sembrerebbe questo il genere letterario più gettonato durante i viaggi. Assassinio semplice, spionaggio, legal thriller sono i libri che prevalgono negli scomparti degli scaffali. Abbiamo trovato Nero Wolfe in inglese, il tenente Colombo in tedesco, Pepe Carvalho in spagnolo. La passione per il thriller evidentemente riesce a riunire quello che il campanilismo divide.
Classici
Strano ma vero, tra gli scaffali compaiono molti classici. Non parliamo di iper-classici come “I promessi sposi” ma romanzi del neorealismo o del primo Novecento. Uno tra i tanti: “La Coscienza di Zeno”. Insomma non proprio una lettura leggera per passare il tempo. Magari qualche studente costretto a leggerli, ha sfruttato l’occasione del bookcrossing per scaricarli in aeroporto.
Fantascienza
Toh, chi si rivede! Gli Urania che sembravano finiti nel dimenticatoio. Non che ce ne siano a bizzeffe, ma quel tanto che basta a notarne il ritorno.
Letteratura rosa
La letteratura rosa è come quei partiti che nessuno vota ma che vincono regolarmente le elezioni. In Italia si vendono 6 milioni di Harmony ogni anno e la Kinsella non deve certo la sua fortuna ai tempi del giornalismo finanziario. Eppure la grande assente da questi scaffali, è proprio la letteratura rosa. A dire il vero c’è stata una persona che ha avuto il coraggio di lasciare pubblicamente un bel romanzone dalla copertina foriera di amore e lacrime. Abbiamo trovato anche un Barbara Pym in inglese, ma quello non vale: come per Jane Austen, il tempo l’ha resa un cult per intellettuali. Per il resto nemmeno l’ombra di chick lit, che sono comunque ironici e ben scritti e non fanno fare una figura totalmente barbina a chi li legge. E nessuno dei 6 milioni di acquirenti di Harmony sembrerebbe essere passato di qui.
Il resto della letteratura aeroportuale è equamente diviso tra romanzi piuttosto recenti, best seller e di nicchia, appartenenti ai generi più diversi.
Riconosciamo che la nostra personale statistica possa essere un po’ dopata da diversi fattori: ad esempio un giallo si abbandona più volentieri perché una volta scoperto l’assassino difficilmente lo si legge di nuovo, mentre altri generi vengono conservati. Non abbiamo trovato, ad esempio, nessun libro di saggistica, anche se nelle librerie degli aeroporti sono tra le copertine più in vista. I libri piccoli hanno più probabilità di essere letti interamente in un solo viaggio, mentre non si abbandona un romanzo letto a metà. Quanto ai romanzi d’amore… forse il “vecchio che li leggeva” non è più tra noi o non vola.
Bookcrossing o book picking?
Un’altra informazione che gli scaffali della Book Fly zone ci forniscono sulle abitudini dei passeggeri, è che questi sembrano più propensi a prendere che a dare. I primi 6000 libri donati dall’associazione NoiSEA e dall’Aie (Associazione Italiana Editori), oltre a quelli che gli stessi dipendenti SEA hanno conferito in seguito dalle proprie librerie, sono spariti dagli scaffali senza che al loro posto ne sia stato lasciato un numero, non diciamo equivalente, ma almeno vicino.
Se apprezzate l’iniziativa e pensate di passare da questi aeroporti, non fate come i passeggeri che vi hanno preceduto: portate con voi un libro da lasciare a qualche viaggiatore amante della lettura.
Qualche curiosità
Sono nove le librerie installate per l’iniziativa, sia nell’area PARTENZE che ARRIVI. Due di queste si trovano a Linate e le altre sette a Malpensa ai Terminal 1 e 2. Le librerie, in cartone riciclato e riciclabile, sono state realizzate dal designer Giorgio Caporaso.
I primi 6000 volumi donati dall’associazione NoiSea hanno all’interno un codice che dall’apposito sito permette di ricostruirne il viaggio. Per qualche strano giro del destino potrebbe capitarvi di ritrovarli sugli scaffali e scoprire quali Paesi hanno visitato prima di arrivare a voi.