Firmata un’intesa con il Ministero dell’Ambiente contro l’anidride carbonica.
L’azienda produttrice di pasta all’uovo Luciana Mosconi e il Ministero dell’Ambiente hanno firmato un accordo in base al quale collaboreranno alla definizione, secondo potocolli riconosciuti a livello internazionale, di una metodologia di calcolo della carbon footprint a tutto il settore di produzione della pasta secca all’uovo. n una fase successiva, ci sarà l’analisi e la contabilizzazione delle emissioni di anidride carbonica equivalenti prodotte nel corse del ciclo di vita della pasta. L’obiettivo e quello di ridurre le emissioni di CO2 e neutralizzarle attraverso i meccanismi del protocollo di Kyoto.
Luciana Mosconi è un’azienda riconosciuta e amata in tutto il mondo per la qualità indiscutibile dei suoi prodotti. Rappresenta certamente una delle eccellenze italiane, ma sempre più negli ultimi anni dimostra una profonda sensibilità nei confronti dell’ambiente. Non a caso in tutto il sito produttivo utilizza energia pulita, cioè proveniente da fonti rinnovabili come il sole.
E ora è anche la prima azienda del settore ad aver firmato questo particolare accordo con il Ministero dell’Ambiente, impegnandosi seriamente ad avviare un percorso aziendale nel rispetto del Pianeta per garantire un’alimentazione di qualità che faccia bene anche alla natura.
Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, molto soddisfatto, ha commentato: “In linea con le politiche governative nell’ambito del Protocollo di Kyoto e del Pacchetto Clima-Energia dell’Unione Europea, con questo progetto vogliamo dare avvio ad una nuova collaborazione che promuova iniziative mirate a valorizzare la sostenibilità nel settore alimentare”.
Marcello Pennazzi, amministratore delegato di B&G Alimentare Srl che possiede il marchio Luciana Mosconi e ha sede a Matelica (Macerata), ha aggiunto: “Con questo accordo intendiamo rafforzare la nostra politica ambientale riguardo alla problematica del cambiamento climatico. L’intesa ci darà quindi la possibilità di valorizzare il nostro impegno a favore dell’ambiente e rappresenterà per l’azienda un importante fattore di differenziazione competitiva, anche perché il consumatore finale è diventato sempre più sensibile al valore ambientale delle proprie scelte, in particolare nel settore dell’alimentare”.