
Il latte di soia è da sempre molto diffuso nei Paesi dell’Estremo Oriente, ma negli ultimi decenni ha conquistato sempre più spazio anche in Europa e i motivi sono tanti. Prima di tutto perché è un latte vegetale molto equilibrato e dunque indispensabile per chi segue una dieta vegana, inoltre è consigliato a chi ha il colesterolo alto, perché, a differenza del latte vaccino, è privo di colesterolo e anzi, grazie alla presenza della lecitina, aiuta a eliminare quello introdotto attraverso altri cibi.
Inoltre il latte di soia è ricco di proteine, carboidrati, lipidi, ha anche buone percentuali di sali minerali come ferro, fosforo, calcio, potassio e vitamine. Può essere trattato per utilizzarlo nelle diete di bambini intolleranti alle proteine o agli zuccheri del latte vaccino.
Si può gustare a colazione, dolcificandolo con del miele o con zucchero greggio e lo si può arricchire con caffè d’orzo o vaniglia, così da ottenere un risultato quanto più vicino al latte vaccino dal punto di vista del gusto. Il sapore del latte di soia, infatti, al naturale è diverso da quello di mucca, perché si avverte subito al palato che si tratta di un prodotto vegetale.
Il latte di soia si ottiene dalla soia gialla bollita e strizzata, ma il procedimento tradizionale è stato ormai sostituito da quello industriale che è più veloce e non parte dai fagioli, ma dalla farina di soia sgrassata.
È molto facile fare il latte di soia in casa. Occorre prima di tutta lasciare la soia in grani a bagno per almeno 12 ore o per una intera giornata. Trascorso questo tempo, si scolano i fagioli e vi si unisce una quantità di acqua fresca pari a tre volte il loro volume. A questo punto si frullano i fagioli e si versa il composto in una pentola, facendola bollire a fuoco vivace per un quarto d’ora. Alla fine della cottura si scola il tutto con un tovagliolo, strizzandolo per bene. Ecco che in questo modo si ottiene il latte.