Le crêpes, deliziose e dalla lunga tradizione. Lo sai perché si chiamano così?
Le crêpes sono un dolce tanto semplice quanto “storico”. Hanno infatti una lunghissima tradizione e sono amate e conosciute in tutto il mondo, anche se il loro nome è legato soprattutto alla Francia. Inoltre sono anche un tipico dolce da strada, perché in tutte le città ci sono piccoli trackfood che preparano crêpes per tutti i gusti. Se volete sapere come si fanno, noi vi consigliamo di seguire la ricetta di Marianna Pascarella, intanto scopriamo di più sull’origine di questo dolce.
Da dove viene il nome crêpes e la loro storia
Il termine crêpe in italiano è tradotto con crespella e l’origine di questo nome ha radici antichissime, nel latino e nel greco, in particolare nei termini crispus e κρίσπος (krìspos), che significano rispettivamente “arricciato” od “ondulato” e “avvolto” o “arrotolato”. Infatti le crêpes sono sia un po’ arricciate e ondulate, sia avvolte e arrotolate una volta che vengono condite. È molto difficile tracciare le origini di questa preparazione perché è molto simile a quella di altre preparazioni a cialda e anche al waffel. La ricetta che è giunta fino a noi è quella che si è diffusa a partire dal IX secolo. Anche nel Medioevo si mangiavano le crêpes, ma al posto del latte si usavano acqua e vino.
In effetti le crêpes possono essere dolci o salate. Per le prime il condimento più amato è certamente la nutella, affiancata poi da altre creme dolci spalmabili. Ma sono ottime anche con le confetture e le marmellate, con gli sciroppi, con i canditi e con la frutta. Quelle salate si possono condire con formaggi, affettati, verdure, salse, oppure vengono usate tagliate a strisce per accompagnare zuppe, mentre e brodi di carne.
La Francia è la loro patria
Come abbiamo detto, le crêpes sono note con il nome francese proprio perché la Francia è considerata la loro patria. Qui rappresentano un simbolo di amicizia e di alleanza perché i mezzadri erano soliti offrirle ai loro padroni. Sono legate soprattutto alla Candelora, che cade il 2 febbraio, perché nel V secolo, proprio nel giorno della Candelora, dei pellegrini francesi furono accolti da Papa Gelasio e una volta tornati in Francia diffusero la ricetta. In realtà ormai si mangiano tutto l’anno, soprattutto a colazione o a merenda. Quelle salate in Francia vengono fatte con la farina di grano saraceno e chiamate galette.
In Francia sono molto famose le crêpes Suzette che sono quelle imbevute in una salsa fatta con zucchero caramellato, succo di agrumi (mandarino o arancia), scorza d’arancia e un liquore che può essere Grand Marnier, triple sec o Curaçao all’arancia. Questa versione delle crêpes viene ottimizzata con la cottura flambé. Anche in questo caso l’origine è incerta, perché secondo alcuni questa versione è stata creata per errore da un giovane cameriere, Henri Charpentier, che aveva solo 14 anni nel 1895 e, mentre lavorava al Café de Paris di Montecarlo, emozionato nel prepararle per il Principe di Galles (che sarebbe poi diventato Edoardo VII), mise troppo liquore e fece prendere fuoco al tegame, ma il futuro Re apprezzò la ricetta e, quando gli chiese come si chiamasse quel piatto, Henri rispose che erano le crêpes princesse, ma Edoardo cambiò il nome in Suzette facendo riferimento a una bella ragazza che era ospite al suo tavolo.
Secondo altre versioni, invece, Charpentier si sarebbe ispirato alla salsa preparata dalla sua madre adottiva e il liquore venne poi aggiunto dagli chef parigini dell’epoca, mentre altre fonti ancora sostengono che siano state create in onore dell’attrice Suzanne Reichenberg, nota proprio come Suzette, che recitava alla Comédie-Française e interpretava proprio una cameriera che serviva le crêpes, così un ristorante vicino, Marivaux, offriva agli attori le crêpes infiammate sul palco per attirare l’attenzione del pubblico.