Secondo una recente indagine, pare che siano sempre di più gli studenti che decidono di passare un anno oltreconfine.
La ricerca dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca ha voluto appurare quali sono gli effetti a lungo termine dei programmi di mobilità internazionale. Ebbene, a quanto pare quello che è emerso è a dir poco entusiasmante: generalmente chi è partito è diventato molto più felice rispetto ai propri coetanei, in aggiunta, l’84% ha avuto un percorso universitario molto soddisfacente.
Ma non è finita qui: c’è chi è riuscito a raggiungere una posizione lavorativa in correlazione alle proprie aspirazioni ed interessi. Il 73% di loro vive con positività e con più soddisfazione e grazie all’esperienza vissuta all’estero in giovane età, sono più socievoli, empatici e soprattutto desiderosi di muoversi da un luogo all’altro. Insomma, l’esperienza di un anno scolastico all’estero sembra dare buoni frutti agli studenti sempre più consapevoli di un mondo che non si ferma soltanto nella propria nazione, ma che va oltre confine.
Le destinazioni maggiormente apprezzate continuano ad essere nonostante tutto, le zone anglofone, in particolar modo il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America. Erroneamente spesso si pensa che a 16 o 17 anni, sia troppo presto per vivere un anno ma anche un semestre all’estero. Ma in realtà è un concetto completamente sbagliato. Ecco perché.
L’anno all’estero apre la mente. Ebbene sì, trascorrere un determinato periodo in un paese straniero lo studente avrà una mente molto più aperta e incline a nuove prospettive di vita. In aggiunta è stato appurato che coloro che si sono recati all’estero affrontano ogni tipologia di situazione, traendone sempre il meglio.
Conoscere una lingua estera è fondamentale, perché al giorno d’oggi per poter entrare in un ambiente lavorativo, è richiesta una preparazione linguistica non di poco conto.
Un anno all’estero è innanzitutto un anno di profonda crescita personale, soprattutto se trascorso in un periodo particolare come quello dell’adolescenza. Molte cose in tal caso si impareranno, ma lo scopo in realtà è uno solo: imparare a conoscere i propri limiti e valorizzare i propri talenti. Nonostante sembri ancora lontano, il mondo del lavoro si avvicina senza neanche accorgersene. Per questa ragione si rivela fondamentale sfruttare ora tutte le proprie potenzialità per arricchire in seguito il proprio curriculum vitae.
Infine vivere in stretto contatto con una cultura diversa dalla propria, ma diventarne parte integrante accadrà una sola volta nella vita e allora perché non approfittarne?