
Tutto quello che c’è da sapere prima di andare a Miami (per piacere o per dovere).
Welcome to Miami… Bienvenido a Mi-a-mi! Era il 1997 quando Will Smith calcava Ocean Drive cantando quel motivetto e a quel tempo non avevo la benché minima idea che a distanza di diciassette anni sarei finita proprio lì, nella vivace, calda e colorata Miami.
Bandiere stelle e a strisce ovunque… l’American dream! Beh, American non proprio. Nella sua sfavillante multietnicità, Miami si è infatti guadagnata il titolo di Latin Capital in territorio U.S e non è un caso che – sebbene la lingua ufficiale sia l’inglese – quella più conosciuta e parlata sia lo spagnolo. La comunità ispanica è numericamente la più forte, seguita da quella americana e – guardate un po’ – da quella italiana, con oltre venticinquemila membri.
Come si vive a Miami
Sarò assolutamente onesta: persone abituate a vivere in città storiche (io vengo da Roma, figuratevi), cresciute nell’arte e con un’anima un po’ “vichinga” e votata all’ordine, subiscono inevitabilmente uno shock culturale appena trasferite qui; è quello che dopotutto è accaduto anche a me: aprivo la finestra, vedevo il mare e pensavo “Oddio, non c’è la Basilica di San Pietro! Dov’è?”.
È così. La mia è stata una scelta d’amore, né più né meno: una vacanza da single organizzata nei minimi dettagli e poi il fatidico incontro con lui. Tanto perché era una vacanza da single…
Tuttavia, se sognate una vita negli States ma al contempo città come New York, stupenda ma fagocitante, Chicago e Washington vi spaventano – soprattutto considerati i loro ritmi frenetici – Miami è ciò che fa per voi: qui, si respira America Latina, Caraibi, salsa, spiaggia, sole e mare per gran parte dell’anno. Con ritmi di vita notevolmente più blandi e persone in costume da bagno dalla mattina alla sera!
Meno cara delle tre sopra menzionate, ma sicuramente più dispendiosa delle città italiane ed europee: affitti, spesa al supermarket, tutto è definitivamente più caro, anche se gli stipendi sono di solito commisurati al tenore di vita.
Forse l’aggravante è data dalle assicurazioni mediche, non sempre coperte dal posto di lavoro.
A parte ciò, è indiscutibilmente vero che Miami è la città del divertimento e del relax per antonomasia: non dimenticatevi che siamo nel “Sunshine state”!
Come trasferirsi a Miami

Green Card Social Security Usa. Via www.foundout.com
…Vale a dire, come trasferirsi in Usa! Due sole parole: Green Card. All’inizio non mi era molto chiaro, poi ho capito quanto sia un sogno e un’ambizione per tanti, specie per chi rifugge da paesi socio-economicamente instabili. Ecco, la Green Card è il simbolo tangibile della residenza (non ancora cittadinanza): una normale carta verde con impressi volto e generalità del possessore. Consideratela pure la chiave della svolta americana!
Senza di questa non ci sono trasferimenti possibili o immaginabili, quindi non vi avventurate a caccia di appartamenti o lavoro: entrare negli USA muniti di ESTA allo scopo di trovare impiego è ILLEGALE.
Ma come ottenere la Green card? Beh, anzitutto attraverso il matrimonio. Se il vostro fidanzato è cittadino US ed avete programmato da tempo di convolare a nozze, dovrete fare richiesta per il Fiancè Visa: sarà l’ambasciata, dopo una serie di colloqui, a decidere se rilasciare o meno il vostro Visto da fidanzata; una volta ottenuto, potrete entrare negli USA e sposarvi entro il termine perentorio di 90 giorni, pena il decadimento del visto.
Il mio caso, come quello di migliaia di altre persone, è invece un po’ differente: la proposta di matrimonio è arrivata quando ero qui per festeggiare il capodanno, dunque quando il mio status era di turista. Pochi giorni dopo, la cerimonia civile e l’avvio delle pratiche per l’immigrazione.
La differenza risiede nel semplice fatto che la decisione di sposarsi non era programmata dalla partenza, altrimenti sarebbe stato necessario richiedere il Fiancè Visa. Ricordate però che tutto ha un prezzo e quello che ho pagato io – come tanti altri, chiariamo – è stato rimanere qui, senza lasciare il territorio americano, fino al ricevimento della Green Card, cioè fin quando il mio status non è stato trasformato in quello di residente legale. Dieci lunghissimi mesi! Certo, nel frattempo per completare l’opera, abbiamo inserito un matrimonio religioso sull’acqua (scusate, ma l’ho organizzato tutto da sola e ne vado fiera!) e una gravidanza (e di questa ancora di più), ma sappiate che non poter tornare a casa per così tanto tempo può rivelarsi triste e faticoso.
Se però non sognate altro che trasferirvi, allora mettetevi in testa che dovrete esser pronte a vaccinazioni (la sottoscritta ne ha fatte cinque in una sola mattinata…uno scolapasta, in pratica), impronte digitali, social security, pile di documenti da presentare – tasse, certificati di nascita, foto su foto – e tutto ciò che possa testimoniare che il vostro matrimonio non sia un “fake”. Ricordate il film Ricatto d’amore, interpretato da una superba e divertentissima Sandra Bullock? Ecco, quello è esattamente ciò che avviene: lo step finale è dinanzi ad un ufficiale dell’immigrazione che, attraverso una vera e propria intervista, attesterà la buona fede del vostro matrimonio. Purtroppo numerosi sono i casi di matrimoni contratti esclusivamente per ottenere la residenza, e quando si viene scoperti… beh, il rischio è quasi sempre la deportazione!
Potreste anche ottenere la Green Card vincendola alla lotteria… ma è come sperare di far sei al Superenalotto! Nel caso in cui non ci sia un principe azzurro – anzi, a stelle e strisce – a far battere il vostro cuore, allora dovrete cercare un’azienda che vi assuma e vi sponsorizzi, il che non è sempre facile poiché le pratiche dell’immigrazione rappresentano un costo non indifferente.
Oh, dimenticavo! Se invece desiderate venire a Miami per aprire una vostra attività, dovrete rivolgervi all’ambasciata per il rilascio del visto da Investitore (Visto E). Il mio suggerimento è comunque consultarne sempre il sito!
Perché visitare Miami

Io durante una sessione di shopping a Key West 😀
Sole, tintarella, mare, musica, relax, art déco, decine di shopping centers, eventi tutto l’anno (a breve il Miami music festival e il Boat show) e party a non finire! Vi basta? No?! Allora sappiate che siete a tre ore d’auto dalle Florida Keys e da quel piccolo paradiso chiamato Key West, a tre da Orlando e dai suoi parchi e a venti minuti di volo dalle Bahamas. Insomma, Miami, quale terra di confine, è un po’ al centro di tutto e di certo non avrete tempo per annoiarvi: qui si concede relax, ma la noia – no – quella non è proprio ammessa!
Quando andare a Miami
Appena uscite dall’aeroporto troverete cartelli e insegne del tipo: “Welcome to Florida, the Sunshine State” e ancora “Miami, the Sunshine City”. Beh, sfatiamo un po’ il mito del sole 365 giorni l’anno come invece la tv e Don Johnson ci mostravano in Miami Vice! È vero che il sole predomina per la gran parte del tempo, ma l’umidità – sempre oltre il sessanta per cento – e le correnti calde del golfo del Messico concorrono spesso alla formazione di temporali, soprattutto fra Luglio e Ottobre, la fatidica stagione degli uragani. Anzi, a dire il vero sta piovendo anche adesso!
I restanti mesi sono quelli che suggerirei per un viaggetto da queste parti: potreste incorrere in cinque o sei giorni “invernali”, ma niente paura! Non incontrerete pinguini, né Babbo Natale in slitta; un giacchino di pelle e un paio di jeans saranno più che sufficienti! La pioggia? Ve l’ho detto colpa dell’umidità. D’altro canto non siamo lontani dall’equatore, e comunque parliamo di temporali intensi e brevi: pochi minuti e splende di nuovo il sole!
Ah, a proposito di Miami Vice… no, Don Johnson non l’ho mai visto, anche perché temo sia leggermente decrepito e stenterei a riconoscerlo! In compenso a Star Island potreste incontrare Gloria Estefan, Mark Anthony, Shakira, Usher e Sofia Vergara: hanno scelto quest’isoletta per le loro “umili” dimore!
Cosa evitare quando si va a Miami
Tre cose, direi, ma andiamo per ordine. Assolutamente in cima a tutto: evitate di partire senza un’assicurazione medica di viaggio! Un infortunio o un piccolo incidente possono realmente far piangere il vostro portafogli, e in alcuni casi, anche il conto in banca. La sanità americana, come saprete, è privata, basata sul mercato delle assicurazioni e fatta di cifre inenarrabili: meglio acquistare una polizza viaggio prima della partenza e godersi in tranquillità il soggiorno, eliminando a priori il fattore “rischio”.
Secondo consiglio: date sempre ascolto all’agente di viaggio e a chi vi sconsiglia certe zone. Ogni città, per quanto meravigliosa possa essere, ha sempre delle zone d’ombra, peraltro turisticamente inappetibili. Non vi avventurate ed evitatele!
Terzo: siete in vacanza ed è giusto sentirsi a proprio agio, ma ricordate sempre che siete in territorio straniero e che certe usanze vanno rispettate. Un esempio? Negli USA la mancia ai ristoranti è obbligatoria: i camerieri lasciano ricevuta con conto, tassa del 7% e una mancia, detta gratuity o tip – di solito a vostra scelta – fra il 13, 15 e 18%.
Ebbene, ho assistito a parecchi teatrini con i turisti si rifiutavano di lasciare le mance, discutendo animatamente con il cameriere o anche con i proprietari del locale: questa è la regola del paese e va rispettata, indipendentemente dal vostro pensiero o da come funzioni in casa vostra.
Miami: cosa vedere in pochi giorni

Ocean Drive (foto via Pinterest)
Sicuramente comincerei da South Beach, la parte art déco di Miami: qui si concentrano gli hotel più lussuosi, ristoranti, bar e locali di ogni sorta. South Beach è il polo del divertimento della città, situato fra South Pointe, Collins Avenue, Lincoln Road e la coloratissima e caotica Ocean Drive.
Ma diciamo subito che Miami è anche altro. Miami è natura, ad esempio, e non c’è niente di più rilassante che trascorrere delle ore sulla spiaggia di Key Biscayne, un’isoletta a sud di Miami Beach raggiungibile comodamente in auto.

Key Biskane – Crandon Park – Miami
Spiaggia bianca e fine, palme a pelo d’acqua e vegetazione rigogliosa; Key Biscayne è una riserva naturale protetta, quindi non escludete di passare la giornata in compagnia di orsetti lavatori, pellicani e pavoni!
Interessati all’arte contemporanea e d’avanguardia? Allora un salto a Wynwood è assolutamente d’obbligo! Qui, gallerie d’arte e showroom spuntano alla velocità del suono contribuendo ad affermare questa zona come il nuovo polo “artistico” di Miami. Affascinante e meritevole di visita – se non altro per la diversità con l’ambiente cittadino – è il Vizcaya Museum, villa dei primi del Novecento ispirata, per architettura e cura dei giardini, al Rinascimento italiano.
Di proprietà di James Deering, fu costruita tra il 1914 e il 1923 in un’area di ben cinquanta acri; gli interni e gli arredamenti ricalcano perfettamente lo stile europeo di cui il proprietario era grande estimatore. Insomma, una nota di storia contemporanea fra grattacieli, mare, piscine, discoteche e…alligatori! Eh già, alligatori, avete capito bene.
Lo chiameranno anche Sunshine state, ma il simbolo per eccellenza della Florida è l’alligatore. Se avete qualche oretta in avanzo, spostatevi verso gli Everglades, zona paludosa ma dal divertimento assicurato!

Sì, gli alligatori ci sono per davvero…
Tour con barche e piccoli motoscafi fra centinaia di alligatori liberi e specie volatili protette: sono certa che guarderete la Florida con occhi diversi, poi…
Dove fare shopping a Miami

Ed eccomi a Bal Harbour
Patite dello shopping, sappiate che Miami e la Florida sono famose per i centri commerciali e i numerosi Outlet!
Iniziamo da lui: extralusso e in città – vale una passeggiata solo per la sua bellezza – Bal Harbour è il centro commerciale dell’alta moda: Chanel, De Grisogono, Bottega Veneta, Sergio Rossi, Giuseppe Zanotti e Jimmy Choo sono solo alcuni dei brand che troverete. Magari non è a portata di portafogli, ma sognare non costa nulla!
Molto carini e sicuramente più affordable sono invece Aventura Mall e Dadeland: in due parti opposte della città, entrambi con decine di ristoranti e caffetterie per placare la fame post shopping dei clienti.

Dadeland Mall via www.miami.racked.com
I prezzi sono assolutamente abbordabili e la tipologia dei negozi è varia: da Bloomingdale’s fino a Cavalli, passando per Sephora. Nuovo di zecca ma non ancora concluso è il Brickell City Center: un centro commerciale semi-coperto, futuristico e perfettamente intonato allo stile di Brickell, cuore finanziario di Miami dall’architettura molto Newyorchese.
Se però, come presumo, l’obiettivo è tornare a casa con un bottino invidiabile, allora vi consiglio caldamente il Dolphin Mall, il Sawgrass e il Florida Keys Shopping Center, outlet dove troverete marchi del calibro di Ralph Lauren, Donna Karan, Nike, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Adidas a prezzi formidabili! Tutti e tre sono situati fuori città, quindi meglio noleggiare un’automobile. Tuttavia, se non intendete noleggiarne, ricordatevi che qui esiste sempre UBER (quindi scaricatevi l’app appena arrivati!).
Miami: dove mangiare?

La mia colazione a Dolci di Sicilia
Americano, Italiano, Spagnolo, Peruviano, Argentino, Brasiliano, Francese, Thai, Cinese, sushi: avete davvero l’imbarazzo della scelta! Per una buona birra e un pranzo o cena “fast”, vi dico subito Yard House a Miami Beach: oltre novanta tipi di birre e una cucina che va dal classico burger al thai.
Pazze per il sushi? Allora assolutamente Doraku, su Lincoln Road: happy hour che vi sazieranno talmente tanto che il vostro stomaco non avrà più spazio per la cena!
Alle patite di tutto ciò che è chic e raffinato, suggerirei invece Casa Tua, uno dei ristoranti più cool di Miami Beach, spesso location di splendidi party privati.
Se però la nostalgia di casa si fa forte, la voglia di pasta ancora di più e siete in preda a vere crisi d’astinenza da cibo italiano, allora la risposta è Via Verdi, di Fabrizio e Nicola Carro. Un delizioso ristorantino italiano su Biscayne Boulevard con pietanze da leccarsi i baffi, parola mia! Fabrizio e Nicola hanno provveduto al catering del mio matrimonio e l’esito è stato semplicemente divino. Primi, secondi, antipasti, contorni: credetemi, vale la pena fermarsi per una cena (anzi, facciamo due). Non posso negare che sia uno dei miei ristoranti preferiti, così come Dolci di Sicilia è il mio bar prediletto per la colazione: da Alessandro e Michele – proprietari del bar – puntualmente cappuccino italiano accompagnato da sacrosanto cornetto con Nutella, per la serie “le buone abitudini non si perdono mai”!
Oh, io prendo cornetto con nutella, ma trovate bomboloni al forno con crema o ricotta, aragostine, crostatine di frutta, cassatine e tante specialità siciliane. Anche loro sono stati assoldati per il mio matrimonio: hanno realizzato due piramidi da cento bomboloni farciti… spariti tutti in meno dieci minuti!
Miami: dove andare la sera

Delano Pool Night (foto via TripAdvisor)
Cena terminata? Allora è tempo di scatenarsi! In zona South Beach, è d’obbligo un salto all’hotel Delano, fra Collins e diciassettesima, pilastro storico della Miami art déco: potreste sorseggiare un ottimo drink nella splendida lobby o magari a bordo piscina, sempre ovviamente a ritmo di musica.
Siete in vena di quattro salti? Allora attraversate la diciassettesima e in soli trenta secondi raggiungerete l’hotel SLS, dove troverete party e serate tutti i weekend.
Se invece siete a caccia di dj famosi e musica house o techno, direi di provare il LIV o lo Story, discoteche allo stato puro… con file interminabili per l’ingresso!
Avevo detto però che a Miami si respira e balla salsa quindi – soprattutto se “salseri” appassionati – dovete assolutamente vedere calle Ocho, il quartiere cubano: fra ristorantini tipici e localini vari, vi sembrerà davvero di essere a Cuba. Il locale perfetto per cimentarvi nel ballo? Il Ball and Chain! Se invece preferite una semplice e rilassante passeggiata, allora Midtown è la zona che fa al caso vostro: pub, gelaterie, bar e buoni ristoranti…qualsiasi cosa desideriate in totale calma e tranquillità.
Miami: dove alloggiare con i bambini

Mandarin Oriental Terrace. Foto via www.mandarinoriental.com
Iniziamo con il dire che gli hotel a Miami sono quasi tutti ottimi e sebbene per i bambini conti solo avere piscina e mare a pochi metri, sconsiglierei hotel che propongono musica fino a notte inoltrata, così come accantonerei l’idea di un soggiorno per famiglia su Ocean Drive: troppo confusionaria, seppure simpatica. Mi orienterei invece verso la Collins, dove ci sono lo Shelborn, il Ritz, il Miami Beach Resort e Spa e il Fontainebleau, quest’ultimo forse un po’ caro, ma indiscutibilmente perfetto. Davvero meraviglioso e con ottimi servizi per i più piccini, dai menu al servizio baby sitting, è il Mandarin oriental, luxury hotel a Brickell key.
Non dimenticate anche l’opzione appartamento, che trovo sempre comoda ed efficace, specie quando si hanno bambini e ritmi più quieti e ben definiti. L’agenzia di viaggio può certamente aiutarvi ma se non volete ricorrervi – cosa che io comunque suggerisco sempre – provate con la nuova applicazione Airbnb: centinaia di appartamenti, studios e case in base alle vostre più disparate esigenze!
Come raggiungere Miami dall’aeroporto
Una volta sbrigate le formalità aeroportuali – immigrazione e dogana, per intenderci – e recuperati i bagagli, siete finalmente a Miami! Raggiungere la città dall’aeroporto è molto semplice: potete prendere il comunissimo Cab (il taxi giallo) con tariffe prestabilite in base alla zona (Aeroporto – Miami Beach, 33 dollari); a tal proposito, consultate sempre la palina informativa e i cartelli dei taxi per comprendere quale sia la vostra zona di soggiorno, oppure fatevi confermare il prezzo direttamente dal tassista (meglio sempre sapere in anticipo).
Vacanza indipendente? Allora noleggiate un’auto direttamente in aeroporto e assicuratevi di avere con voi la patente internazionale, che potrete richiedere in Italia alla motorizzazione civile più vicina. Ci sono anche servizi shuttle e navetta privati, ottimi se siete un gruppo abbastanza numeroso. Riservate il tutto prima della partenza, mi raccomando!
Non so se con questa piccola guida vi ho convinte a partire e visitare la mia seconda città, ma spero davvero con tutto il cuore di sì. Ripeto: è multietnica, colorata, vivace, talvolta confusionaria ma Miami accoglie sempre tutti affettuosamente a braccia aperte!
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