Soffi si è ritrovata circondata dai festeggiamenti per l’orgoglio catalano. Ecco il suo racconto dell’evento.
Perpignan, città francese a due passi dalla Spagna, con una forte anima catalana (non per niente si chiama ufficialmente Perpignan, la catalana). Insomma una comunità con forti, fortissimi problemi d’identità!
Qualche giorno fa, camminando ignara per le vie del centro con la mia compagnia made in Italy, mi sono ritrovata davanti al punto nevralgico della città, il Castillet, addobbato con gigantesche bandiere rosse e gialle e una vivace folla con cappelli a tema, occhialini tridimensionali (???) e facce dipinte con toni sgargianti.
Scartando la possibilità di essere finita nel bel mezzo di una festa in onore di Totti e della sua squadra, ho capito ben presto di essere immersa nella festa per l’orgoglio catalano.
Sul palco montato per l’occasione un tipo blaterava qualcosa con molto fervore… e doveva essere qualcosa di molto interessante, considerate le reazioni del colorato pubblico… ma ragazzi, io capisco a stento il francese, figuriamoci il catalano!
Piuttosto qualcos’altro ha attirato immediatamente la mia attenzione: un banchetto infestato di simpaticissimi occhialini tridimesionali! Mi sono avvicinata con la ferma intenzione di appropriarmene ma una tizia ha iniziato a parlarmi in catalano e io ho annuito, poi mi ha presentato un foglio da firmare e, incurante dei consigli della mamma, ho piazzato un bell’autografo senza leggere niente ma ottenendo in cambio gli occhialini e tanto di timbro verde sulla mano.
E mentre i miei baldi compagni si apprestavano a imitarmi, l’armonia del momento è stata irrimediabilmente incrinata dal mio commento: “Voi spagnoli sì che sapete far festa!”. Fuori luogo, tanto per cambiare, considerato che dare dello spagnolo a un catalano è come dire «terrone» a un leghista bergamasco!
Incuranti della mia gaffe, ma fieri del timbro, ci siamo gettati nella mischia, che diventava sempre più trascinante: gente agghindata con costumi tipici che improvvisava coinvolgenti danze per strada (ci ho ritrovato un non so che di pizzica salentina!), mascotte della USAP (la squadra di rugby di Perpignan) vestite a tema, musicisti e carretti carichi di gente allegra (e anche un tantinello brilla, se posso azzardare, considerato che in mano non stringevano proprio bottiglie di Estathè al limone).
Poi nel bel mezzo del corteo, dal nulla, è comparso un motorino guidato da un inappropriato ragazzino con una altrettanto inappropriata maglia con la scritta Totti… non credo fosse previsto dall’organizzazione, ma almeno è servito ad attenuare i sensi di colpa per la mia battuta ad hoc. In un modo o in un altro noi italiani riusciamo sempre a farci riconoscere!!!
Eravamo lì a commentare l’apparizione del tifoso della Roma, quando ci siamo ritrovati spettatori di una stramba rissa tra un tizio vestito da orso e un altro vestito da clown… si sono buttati a terra, si sono attorcigliati e noi eravamo pronti a immortalare il momento con il cellulare quando altri due figuri si sono uniti al gruppo inscenando una lotta. Abbiamo così capito che anche questa scenetta faceva parte della tradizione catalana.
Abbiamo poi molestato ballerine e mascotte elemosinando qualche foto per ricordare la giornata e ci siamo rituffati nella folla colorata dove iniziavano a intonare l’inno catalano. Io sono salita su una panchina insieme con Erika (una sarda doc) e ho iniziato a muovere le labbra improvvisando un fantastico playback che mi faceva sembrare quasi credibile!
Due tizi hanno catturato la vivace piazza grazie a un’inquadratura dall’alto e io mi sono sbracciata super entusiasta e contenta di sentirmi un tutt’uno con questi catalani festaioli!
Ho scoperto poi che le riprese finiranno in un video in 3D che trasmetteranno fra qualche giorno… ecco a cosa servivano gli occhialini!
Sono tornata a casa contenta. Aveva ragione Andy Warhol: tutti abbiamo diritto a 15 minuti di notorietà! Io ho avuto i miei primi 15 secondi in un filmino catalano… mi chiedo dove mi spettano i prossimi 14 minuti e 35 secondi 😉
Soffi nel paese delle meraviglie