Intervista alla giovane web star musicale.
Osvaldo Supino è ormai l’artista italiano indipendente più cliccato e discusso del web. Ha ottenuto oltre tre milioni di visualizzazioni nel 2013 con i suoi video e ha sfornato due dischi e cinque singoli molto apprezzati, inoltre, ha debuttato nella Top Ten di iTunes e detiene il record di unico artista italiano nominato per tre volte consecutive ai BT Digital Music Awards in Inghilterra.
Il suo ultimo album Exposed ha debuttato alla posizione numero tre di iTunes ed è stato recensito positivamente in molti Paesi europei. Negli ultimi giorni ha pubblicato il video del nuovo estratto Goodbye, una canzone a cui lui è particolarmente legato, il primo che ha scritto durante la lavorazione di questo suo secondo disco e l’ultimo che ha completato, perché è una sorta di diario in cui ha raccontato le sue sensazioni.
Qui di seguito l’intervista che Osvaldo supino ci ha rilasciato e il video di Goodbye, girato da Marco Gradara tra Rimini e Cervia, e quello di I Have a Name. Trovate tutte le informazioni su questo talentuoso cantante sul suo sito web ufficiale www.osvaldosupino.com.
Ciao Osvaldo, complimenti per la tua musica. Allora, raccontaci come si diventa una “music web star”
“Non ne ho idea. Tutto ciò che ho fatto è stato pubblicare i primi pezzi qualche anno fa su Myspace e veramente è venuto da tutto sé. Non ho mai mirato a diventare una ‘web star’, il mio desiderio più grande è sempre stato quello di cantare. Non come scusa di notorietà o chissà quale privilegio, ma perché è ciò che mi rende felice, appagato, mi fa sentire me stesso. Sicuramente tutta questa attenzione da parte del pubblico mi ha aiutato a crescere artisticamente e a lavorare con delle persone che in questi anni hanno creduto in me e hanno dato un apporto maggiore al mio progetto artistico. È bello vedere che molti che mi seguivano all’inizio sono ancora qui e mi appoggiano in ciò che faccio”
Quando hai cominciato pensavi che Exposed avrebbe avuto tutto questo successo?
“Exposed è nato in una maniera totalmente diversa rispetto agli altri progetti, in un momento di forte confusione e di cambiamento nella mia vita privata. Ma per chi come me fa della musica una fotocopia della propria vita, era impossibile che tutto ciò non trovasse sfogo nelle canzoni. Non mi sono preoccupato di come poteva essere percepito, delle influenze, se era musicalmente avanti e innovativo. Mi sono lasciato guidare dall’istinto e dai pezzi. Vedere che è arrivato al suo scopo è la soddisfazione più grande, perché non è solo un disco per me, è un pezzo della mia vita, dei miei ricordi e di ciò che sono”
Tu canti principalmente in inglese, posso chiederti come mai non hai scelto un nome d’arte?
“Ci avevo pensato qualche anno fa, quando avevo iniziato a lavorare con i miei produttori, ma poi è arrivato un articolo di Vanity Fair che ha velocizzato e cambiato tutto. Non ho mai fatto della scelta della lingua inglese una scusa per puntare obbligatoriamente a un mercato estero. Ho scelto l’inglese perché si adatta più facilmente al genere musicale che faccio. Lo so che può sembrare strano ma non c’è mai stata una strategia dietro alle cose che ho fatto, se non quella di essere me stesso. Cantare in inglese o in italiano per me è uguale, sono sempre io con le mie contraddizioni e difetti”
Come nasce una tua canzone e come la sviluppi? Qual è il percorso dall’idea iniziale alla registrazione vera e propria?
“Non c’è un modo standard. Alle volte parte da un’idea che ho e che poi sviluppo insieme agli autori, altre volte da un demo che ricevo. Faccio molta attenzione al suono, ai dettagli in ogni aspetto della canzone, nell’interpretazione, nel testo e nella produzione. Voglio che ogni pezzo che canto mi appartenga, sia qualcosa di mio e un’occasione per sperimentare, andare oltre e scoprire nuovi aspetti di me”
Il video di Goodbye è molto toccante e probabilmente in molti si riconoscono nelle emozioni che racconti. Il teatro vuoto cosa simboleggia?
“È la mia storia, ciò che ho vissuto ed è stato davvero strano per una volta abbandonare l’immagine forte e ironica che ho utilizzato nei miei video precedenti per raccontarmi nella maniera più sincera e trasparente che potevo, ma ho capito che era l’unico modo per continuare ad avere una coerenza come artista e come ragazzo. Il teatro rappresenta il mondo in cui vivo, in cui qualsiasi scelta o cambiamento ha una forte risonanza e alla solitudine che ho provato anche nei momenti in cui ero contornato da tanta gente”
Ecco qui il videoclip di Goodbye, il decimo nella carriera di Osvaldo Supino: il look e gli ambienti sono volutamente semplici per dare spazio al testo stesso del pezzo, all’intensità del vissuto, e per rendere ancor di più il video fedele alla realtà.
Ed ecco il video di I Have a Name
ALTRO BELL’ARTICOLO DEDICATO A OSVALDO http://www.ilgiornaleoff.it/la-fine-di-un-amore-punta-di-piedi/