In Gran Bretagna nuovi studi sulla nomofobia rivelano che le donne ne soffrono di più.
Da qualche anno a questa parte si sente sempre più spesso parlare di nomofobia, che deriva da “no-mobile phobia”, ossia la paura di restare senza telefono cellulare per i motivi più disparati: per averlo dimenticato a casa o in ufficio o per averlo perso in giro.
Da quando poi sono stati introdotti gli smartphone, che sono praticamente degli uffici ambulanti e consentono di restare sempre connessi anche alla Rete di Internet, di scattare foto e girare video, c’è stato un aumento di nomofobici del 13% in quattro anni.
Un recente studio commissionato dalla SecurEnvoy, che sviluppa meccanismi di autenticazione per cellulari, ha rivelato che il 70% delle donne del Regno Unito sono nomofobiche, mentre gli uomini lo sono per il 61%. C’è da precisare, però, che l’11% in più degli uomini rispetto al gentil sesso è solito uscire di casa con due cellulari.
I più timorosi di restare senza il proprio telefonino sono i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni: il 77% di loro soffre di nomofbia. La percentuale scende al 68% tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni. Meno paurosi sono invece gli over 55.
L’indagine è stata condotta su un campione di mille persone e il risultato è che i due terzi di loro (il 66%) è nomofobico.
SecurEnvoy cita anche uno studio pubblicato dall’Helsinki Institute for Information Technology secondo il quale le persone controllano il proprio cellulare in media 34 volte al giorno!