Domani non è solo il Black Friday, il giorno dello shopping pazzo grazie ai grandi sconti che di fanno dopo il Ringraziamento (moda americana ormai diffusa anche da noi), ma è anche il Fur-Free Friday e per questa occasione la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha creato un vademecum per aiutarci a distinguere le pellicce vere da quelle false.
Intanto è bene fare un chiarimento. Perché, se siamo contrari alle pellicce vere, dobbiamo preoccuparci di saper distinguere quelle vere da quelle sintetiche? Queste ultime costano di meno e sono meno pregiate, quindi, teoricamente, sarebbe un “non problema”. In fondo perché un produttore o un venditore dovrebbe spacciare una pelliccia vera per una sintetica, ci perderebbe lui… Invece no! È proprio qui il grande equivoco, perché ci sono pellicce che sono etichettate come sintetiche e invece sono state realizzate in Cina con vere pellicce di animali e che vengono vendute a prezzi bassi.
Per questo è fondamentale saper distinguere tra pellicce realizzate con veri peli di animali e pellicce sintetiche e per questo la PETA ha individuato dei trucchi da seguire per capire se la pelliccia che abbiamo tra le mani è vera o sintetica.
Prima di tutto occorre guardare bene alla base dei peli, perché le pellicce sintetiche hanno una maglia o un tessuto filettato, mentre nelle pellicce vere i peli sono attaccati alla pelle. Poi bisogna osservare le punte dei peli, che devono essere a taglio netto, in quanto i peli veri sono affusolati verso la punta. Se avete un animaletto, un cane o un gatto, sapete già di cosa sto parlando, si distingue facilmente la forma del pelo vero, che si restringe alla punta.
L’ultimo test è più drastico e presuppone che il capo “sospetto” sia già nostro e non ancora sullo scaffale del negozio: consiste nel bruciare qualche pelo: se la pelliccia è vera l’odore sarà lo stesso dei capelli bruciati, se invece è sintetica odorerà di plastica fusa, perché i peli sono di poliestere o acrilico.