Soffi ci descrive i suoi colleghi nell’agenzia di Perpignan in cui sta svolgendo il suo stage.
Vi ricordate i miei silenziosissimi colleghi di lavoro? Primo giorno: voto 2. Ma nella vita ho imparato che bisogna essere pazienti e che le prime impressioni sono spesso sbagliate. Quindi dopo due settimane già li adoro tutti, più o meno tutti…
Partiamo dalla segretaria, Brigitte, 27 anni, un po’ la mamma di tutti noi, in agenzia. A vederla sembra un personaggio dei manga, piccoletta, con una vocina delicata, ma poi, fra una chiacchiera e l’altra, scopro che è un’appassionata di discoteche e musica trash come me! Sento già che, tolti gli abiti impeccabili della segretaria, sarà la mia compagna di avventure notturne…
Poi c’è Adele, una stagista ventunenne, con la quale condivido il tragitto sull’autobus (ma ci ignoriamo volutamente perché, di prima mattina, io non ho voglia di farmi capire e lei sicuramente non ha voglia di ascoltare imbarazzanti tentativi in francese). È molto cool: nonostante la giovane età (o forse proprio per questo) è una tipa che osa molto. Ogni giorno sfoggia qualche vestitino provocante e un bel rossetto rosso con molta sicurezza. Per me, che al massimo uso il Labello Rosè, queste ragazze francesi sono di un altro livello!
Parliamo invece dell’altra stagista (ma quante siamo?), Corinne, 21 anni anche lei (qui le stagiste non sono attempate come in Italia). I primi giorni non parlava, poi abbiamo scoperto la stessa passione per i film di danza e per l’RnB ed è nato l’amore! È davvero carina, carnagione chiarissima e, forse proprio perché gli opposti si attraggono, mi ha confessato di avere una vera, insana attrazione per gli uomini di colore (come testimonia il suo fidanzamento con un aitante ragazzo di colore).
Poi Jerome, il folle grafico con la smania per la musica elettronica. Grazie a lui le giornate in agenzia sono diventate un quotidiano dj set. Ma è un creativo e tutto gli è concesso pur di alimentare la sua fantasia!
Infine i miei due capi, ex compagni di classe, 32 anni, che io chiamo l’articolo IL, considerato il gap di centimetri che li separa!
Hervè, altissimo e magrissimo, che spiega le cose e termina la frase dicendo “Tac” come Renato Pozzetto. Dovrebbe essere il mio tutor, ma sono più le volte che tocca a me fargli lezioni di pronuncia, dato che si è messo in testa di imparare l’italiano. Ogni tanto, quando è davanti al pc, dice qualcosa che lui reputa divertente, in un sano humor francese (peggiore di quello british) e poi ride da solo… anzi no, spesso lo tengo contento e rido con lui!
E infine l’ultimo, Alexis, bassino e un po’ piacione. È stato un anno in Australia, a vivere in un camper (???), ma voci di corridoio mi hanno rivelato che non ha imparato l’inglese! Ora capisco perché ogni volta che mi sente parlare l’inglese con la segretaria, mi bacchetta gridando “En français!!!”
L’altro giorno ho commesso lo sbaglio di accettare un passaggio nella sua Mini Cooper e, grazie a un improbabile slalom nel traffico, mi ha fatto fare in 4 minuti e mezzo un tragitto che con il bus faccio in 20 minuti. Per un attimo, presa dal panico, ho mandato al diavolo i rapporti di subordinazione e ho esclamato, tenendomi forte alla maniglia: “ARE YOU CRAZY???”
Questa è la mia nuova famiglia… che dite, ce la farò a non affezionarmi?
Soffi nel paese delle meraviglie