I cibi fermentati favoriscono il benessere del microbiota.
Secondo quanto emerso al corso ECM FAD (Formazione a Distanza) intitolato “Nutrizione e microbiota: c’è fermento”, i cibi fermentati favoriscono il benessere del microbiota, l’insieme di micro-organismi che compongono la flora batterica intestinale.
Il corso, messo da Sanità in-Formazione a disposizione del personale medico-sanitario attraverso la piattaforma Consulcesi Club, mette in evidenza che cibi come lo yogurt, i formaggi stagionati (dal gorgonzola al provolone e via dicendo), la birra, il vino rosso e i cibi esotici come noodles e tempeh (ricavato dai semi di soia gialla) fanno bene al funzionamento dell’intestino e aiutano a mantenere alte le difese immunitarie.
I cibi fermentati, infatti, favoriscono la digestione, aiutano a prevenire malattie infiammatorie, depurano l’organismo e hanno un alto valore nutrizionale. Essi fanno parte delle diete più diffuse, da quella mediterranea a quella messicana passando per la giapponese washoku. Queste ultime sono tutte diete riconosciute come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Il responsabile scientifico del corso ECM FAD è il dottore Andrea Pezzana, medico e docente dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.
Il corso si avvale anche del contributo di esperti come la professoressa Chiara Cordero, docente di Chimica degli Alimenti all’Università degli Studi di Torino, e la dottoressa Michela Zanardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione.