
Amiche di Milady, c’è un film in questo periodo su Netflix che proprio non potete perdervi. Il titolo italiano è “Single e disponibile”, quello originale è Soltera Codiciada (in inglese “How to get over a break-up“). Sì perché si tratta di un film peruviano, ambientato in una moderna e coloratissima Lima (tanto che fa venir voglia di andarci subito) ed è ispirato al libro omonimo, a sua volta spin-off di un blog che ha lo stesso titolo, è ancora consultabile online, ma ora è più o meno “fermo” perché nel frattempo la sua autrice, María José Osorio, si è “casada” (s’è sposata!).

Quella cucina…. <3
La trama è molto semplice: la protagonista, María Fe, viene mollata dal suo fidanzato con cui ha trascorso gli ultimi sei anni. Lui è architetto e sta facendo un master a Madrid, lei è una pubblicitaria insoddisfatta con un capo maschilista e omofobo, ma ha una bellissima casa (ereditata), che le succhia via metà dello stipendio per mantenerla. Una volta ritrovatasi single decide di scrivere un blog in cui dà “lezioni” alle sue lettrici che diventano sempre di più. Poi succedono altre cose che non vi dico per non rovinarvi la visione.
Ecco, la casa. Sono sincera: credo che il motivo principale per cui mi piace così tanto questo film (e l’ho già visto due volte in una settimana) è proprio la casa. Un mix di stile classico e boho chic, con qualche dettaglio pop, incredibilmente colorata, allegra, in una parola meravigliosa. Tanto da soppiantare nel mio cuore il mitico “brownstone” di Kathleen Kelly (Meg Ryan) in You’ve got Mail – C’è posta per te.
Soltera Codiciada: la Bridget Jones del 2018
Quando si parla di una donna “single e disponibile” che scrive un blog è ovvio pensare subito alla mitica Bridget Jones. E tra l’altro anche in questo caso la protagonista è carina ma non necessariamente una “strafiga”, molto goffa e abbastanza imbranata. Ma María Fe è una Bridget Jones del 2018, che trova il suo riscatto in un modo molto diverso dal personaggio interpretato da Renée Zellweger. Qui non c’è un Mr. Darcy, qui c’è la realtà, quella in cui le donne sono consapevoli che i principi azzurri non ci sono, che devono essere capaci di “salvarsi” da sole e si sentono in colpa se stanno male per l’ex. Insomma, c’è più empowerment al femminile.

Mafe e Santiago
E poi c’è il mondo di oggi, che è già profondamente cambiato rispetto a quello della “prima” Bridget Jones (poi nel terzo film Instagram ce l’ha anche lei, ma ormai è over 40). Ci sono i social network, c’è Tinder, l’impossibilità di non sapere che cosa sta facendo il tuo ex, c’è la viralità dei contenuti. E c’è anche la musica (molto bella la colonna sonora), ma soprattutto c’è un valore fondamentale: l’amicizia.
Le amiche di María Fe sono solo due, sono molto diverse l’una dall’altra, ma sono entrambe adorabili e fondamentali per la protagonista. C’è Natalia, la donna in carriera che ragiona pensando solo al bene della sua amica del cuore da tutta una vita e che allo stesso tempo ha le sua rogne, è competitiva, ma fragile allo stesso tempo. E c’è la stralunata Carolina, che una volta ha sposato un albero, che cucina per passione e non ne vuol sapere di farci i soldi con i suoi dolci deliziosi. C’è anche un amico maschio, il messicano Santiago, che non sa riparare le tubature, ma che si rivela un buon consigliere per Maria Fe.
Soltera Codiciada su Netflix: perché non farselo scappare
E allora, riassumendo, perché Soltera Codiciada è un film da non perdere? Perché mantiene le promesse: nel trailer dice che “è basato sulla tua vita” ed è vero! Ci si può riconoscere, anche se non si ha una storia fallimentare alle spalle, anche se non si sta soffrendo per amore come la protagonista. In tante piccole cose María Fe e le sue amiche sono tutte noi, con un nuovo modo di pensare rispetto alle generazioni precedenti.

Le foto in posa su Instagram…
E poi è incredibilmente divertente. Mitica la scena di ispirazione social con la differenza tra come pensi di essere e come sei in realtà quando entri un locale. Oppure le chiacchiere tra le tre ragazze, con Natalia che cerca di mettere in cattiva luce l’ex di María Fe (“quel nano di Matías”, “Chiediglielo domani, forse avrà già cambiato idea”) proprio come facciamo noi con gli ex bastardi (o semplicemente indecisi e confusi) delle nostre amiche. O con Carolina che ogni tanto ha delle uscite esilaranti.
Anche se coglie la protagonista in un momento di sofferenza (molto belli i suoi monologhi su come si sente dopo l’abbandono), il film resta sempre ottimista, allegro, perfetto da guardare per una serata “senza pensieri”. E vi rifate gli occhi con i colori e la bellezza dei luoghi.
Se volete vederlo doppiato in italiano, va benissimo, è doppiato alla grande, ma se lo guardate in lingua originale recuperate un 20-30% di comicità in più (con i vari accenti peruviani, messicani, spagnoli) e apprezzate la bravura di Gisela Ponce de León, attrice stupenda, sia nei monologhi che nella comicità slapstick, e che, per inciso, è una paladina dei diritti delle donne a restare “single e disponibili” anche nella realtà.
Su Rotten Tomatoes è piaciuto all’80% delle persone e ha un rating di 3.6/5.