La Rai conferma lo scarso rispetto verso i telespettatori. Italiani popolo di preti, suore e poliziotti incapaci?
A tutti gli appassionati di telefilm l’unico consiglio che si può dare è: scaricate a manetta! In Italia, purtroppo, non c’è possibilità di seguire una serie tv sui canali in chiaro senza farsi venire un esaurimento nervoso. Continui spostamenti in palinsesto, sospensioni improvvise, anni di distanza tra una stagione e l’altra.
Desperate Housewives, la cui settima stagione è iniziata mercoledì scorso, dopo una sola serata in cui sono stati mandati in onda i primi episodi, è già stata sospesa a causa dei bassi ascolti e lascerà il posto a un’altra serata crime.
Italia1, invece, ha deciso di sospendere la sit-com Provaci ancora Gary per rimettere in onda il solito Tutto in famiglia.
In America la periodicità viene rispettata e i telespettatori sanno benissimo cosa aspettarsi e quando aspettarselo e ogni anno è ricco di interessanti novità. Nel nostro Paese, invece, la tv ha plasmato i palinsesti in base agli interessi di una determinata categoria di telespettatori, quelli un po’ più in là con l’età, che si appassionano alle storie banali e talvolta surreali di preti, suore, medici e poliziotti (spesso incapacissimi). Gli unici telefilm americani che vengono rispetti sono i crime, proprio perché il pubblico è abituato solo a quel tipo di storie in cui c’è un colpevole che viene individuato nell’arco di una puntata in base a una struttura sempre uguale che si ripete per ogni episodio.
Anche le sit-com sono maltrattate, trasmesse in orari “per famiglie” anche se sono palesemente dei prodotti per i giovani (che dovrebbero essere il target più ambito perché più utile agli inserzionisti). È successo, per esempio, ad How I Met Yor Mother (Alla fine arriva mamma) e a The Big Bang Theory, amatissime negli Usa e dagli italiani che conoscono un solo modo per guardare le serie tv: scaricarle da Internet in lingua originale e guardarle con i sottotitoli. Grazie al lavoro di siti come Itasa, per fortuna, anche noi possiamo seguire bellissimi telefilm, che in Italia non si disturbano di importare nemmeno nelle tv a pagamento, in contemporanea con l’America e gustandoci tutte le battute non rovinate dal doppiaggio.
Pienamente d’accordo!
Deve essere successo qualcosa anche a The Good Wife. Sabato hanno pasticciato tantissimo con il palinsesto grrrrrr