Il test è affidabile, ma bisogna fare attenzione al “periodo finestra”.
Da pochi giorni negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha dato l’autorizzazione alla commercializzazione di OraQuick, il test da fare in casa per capire se è stato contratto il virus dell’Hiv.
Si tratta di un test molto semplice da fare: basta prelevare un campione di saliva, lasciarlo per 40 minuti in una soluzione e poi consultare il responso. In questo modo si rilevano, in pratica, la presenza o meno di anticorpi salivari. Se ci sono vuol dire che la persona che ha fatto il test ha contratto l’Aids, ma se non ci sono non si può stare tranquilli al 100%, ecco perché: gli anticorpi vengono prodotti dall’organismo dopo un periodo di tempo variabile, che può andare da 12 giorni a sei mesi, a seconda della persona. Questo viene definito periodo finestra, durante il quale il soggetto infettato non produce ancora anticorpi, ma è contagioso.
Quindi, anche se il test ha una sensibilità del 92% e una specificità del 99%, occorre tenere in considerazione il periodo finestra.
Se il rapporto a rischio è avvenuto da poco, quindi, per essere più sicuri è meglio dunque rivolgersi a laboratori di analisi ad hoc.
Certamente, il fatto di poter fare il test a casa può avere dei risvolti positivi, perché anche persone che non hanno alcuna intenzione di rivolgersi a un medico o a un laboratorio di analisi può verificare se ha contratto l’Aids o meno e dunque possono essere ridotti notevolmente i rischi di contagio.