Cinema

The Square, satira intelligente sull’arte e la società contemporanea

The Square - Recensione e trailer

Dopo il film di Östlund, Palma d’Oro a Cannes, non guarderete più l’arte con gli stessi occhi.

The Square - Trailer e recensione

“Il quadrato è un santuario di fiducia e amore, entro i cui confini tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri”, questa è l’iscrizione sull’opera The Square, un’opera d’arte contemporanea che dovrebbe far riflettere sulla società odierna.

In The Square, ritratto sagace, satirico e provocatorio dell’arte contemporanea, nessuno è salvo. Non si salva Christian, che pagherà a dure spese le mosse azzardate che ha scelto come curatore di un importante museo d’arte contemporanea. Non si salva una piccola bambina bionda usata da due giovani social media manager per lanciare The Square, un quadrato che invita alla condivisione e all’altruismo.

Non si salva la critica, impersonata da Elisabeth Moss, e non si salva soprattutto la società odierna messa a dura prova e alla berlina dal film capolavoro di Östlund, al cinema grazie a Teodora Film. Christian, il perfetto e bellissimo curatore interpretato dall’attore danese Claes Bang, è il simbolo della caduta di valori e della società contemporanea che il film critica sarcasticamente.

Il curatore che ha voluto fortemente nel suo museo di Stoccolma l’opera The Square, si ritrova a fare i conti con le periferie degradate quando il suo cellulare viene rubato e tempesta un intero stabile con una lettera di riscatto scritta in Comic Sans!

Christian, padre amorevole e curatore invidiato e desiderato, si ritroverà a fare le spese con le crepe della società, apparentemente perfetta, svedese.

“Nel 2008 è stata creata in Svezia per la prima volta un’area residenziale privata chiusa all’esterno, a cui solo i proprietari possono accedere. È solo un segno che le società europee stanno diventando sempre più individualistiche, via via che il debito pubblico cresce, la spesa sociale diminuisce e le differenze fra ricchi e poveri si allargano sempre di più”, ha spiegato nelle note di regia Ruben Östelund.

The Square è una dura critica a tutto questo, a una società che si trastulla guardando i gattini online e che non ha tempo di dedicarsi agli altri. A un mondo dell’arte intento a chiedersi se ci fidiamo degli altri, ma che ha paura del proprio vicino. Una dura critica a chi assale i buffet, ma non lascia finire di parlare lo chef. E anche al mondo dell’arte che usa un povero uomo e lo riduce a una bestia ed è poi pronto ad assalirlo per tornare umano.

Il film assale anche la stampa e i media, vittima del click baiting e del sensazionalismo, rappresentati egregiamente dai due social media manager che fanno esplodere una ragazzina solo per far parlare di un’opera d’arte.

The Square è una critica a tutti noi, imperdibile, sagace, irriverente. Una palma d’Oro che mette d’accordo tutti.

Chiara Laganà
Giornalista professionista dal 2007, appassionata di cinema, sport, serie TV. Si è innamorata della settima arte guardando un film di Truffaut e delle serie TV perdendosi nei corridoi della Sterling Cooper e del County General Hospital di Chicago.

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