RubricheStage mon amour

Una lavagna multiproblematica

Soffi ci racconta come usano la lavagna in cucina lei e i suoi coinquilini.

Oggi mi voglio permettere una divagazione dalle consuete cronache da stagista, presentandovi un oggetto della casa apparentemente insignificante, ma che in realtà nasconde mille spunti di riflessione: la lavagna!

Piazzata strategicamente in cucina, al posto di quadri e poster, è davvero la chiave dei messaggi fra noi coinquilini… quando siamo piombati per la prima volta in questa casa, già abitata da tre di noi (Mark, Debbie, Milka), il messaggio che abbiamo trovato era: Are you supersticious? I don’t think so! (Sei superstizioso? Non penso – foto in alto)

Ma non ne abbiamo mai capito il senso… altri contesti, altri codici…
Passiamo invece ai nostri messaggi, a volte di pace a volte di guerra:

– Questa è Debbie (made in USA) che scrive, dopo che le abbiamo chiesto di lavare i nostri accappatoi scroccando la lavatrice alla sua capa, nonché direttrice della scuola, nonché proprietaria dell’appartamento che comunica con il nostro… poiché lei fa la ragazza alla pari e quindi ha libero accesso alla casa di Gertrude (così chiamiamo noi la direttrice, in codice… chi ha letto Gian Burrasca può capire il perché!), ma dal messaggio si evince che Debbie non ha preso molto bene la richiesta, spiegandoci in tono molto acido (ci è riuscita con le parole scritte, non è da tutti!) che non ha proprio intenzione di lavarci i panni ogni settimana… e questo è successo dopo cinque giorni che eravamo lì. Alla faccia della complicità fra coinquilini! Non vi dico le folli litigate in inglese scatenate dal messaggio. Ora ci tocca andare nelle squallidissime lavanderie a gettoni, dove ci siamo solo noi… e i barboni di Perpignan!

– Questa sono io, Selena per i miei coinquilini, che scrivo dopo l’ennesimo attacco da cibo-spazzatura… abbandonata a casa, con l’influenza e una bella dose di antibiotici e sciroppi da ingollare, ho pensato bene di vendicarmi mangiando tutte le cose più buone che mi sono ritrovata sulla strada… anzi non si tratta proprio di ritrovarsi casualmente davanti alle tentazioni, diciamo che mi sono proprio ficcata con la testa nella credenza e ho fatto piazza pulita, ma poi i sensi di colpa si sono fatti vivi e allora ho lasciato il messaggio sulla lavagna.

– Uno degli ultimi messaggi, in realtà non un messaggio ma una vera e propria lezione, tenuta da Mia in uno dei preserata del sabato, mentre alcune di noi erano chiuse in bagno o in camera a prepararsi, lei ha pensato bene di intrattenere il pubblico rimasto in soggiorno con una allettante lezione sulle parole più sconce del dizionario tedesco, con tanto di versioni al femminile e al maschile e formazione di vere e proprie frasi da manuale hard. Io non voglio spiegarvi nulla, perché scrivere la traduzione letterale dei termini non fa molto rubrica femminile. Ma vi dico solo che il messaggio era ancora lì, quando una settimana dopo la direttrice è entrata in casa con la nuova arrivata… e sfortunatamente Gertrude conosce un po’ tutte le lingue europee.
Grazie Mia.

Soffi nel paese delle meraviglie

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1 Comment

  1. L’acida, la ladra bulimica e la pervertita… c’è da divertirsi lì! 😉

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